Famiglia e scuola sono il punto di riferimento per i giovani
In famiglia si strutturano le basi per la costruzione dell’identità, si sperimentano le prime relazioni significative, le esperienze di fiducia, cura e accudimento. La scuola rappresenta il più significativo “laboratorio sociale”, la prima esperienza di separazione dalla famiglia e di costruzione di un’altra appartenenza. È fondamentale che scuola e famiglia siano cooperanti nel rispetto dei diversi ruoli e confini, garantendo un riferimento educativo coerente e continuativo ai più piccoli. La società con cui le famiglie e le realtà scolastiche si confrontano oggi è una società complessa, protagonista di cambiamenti ultrarapidi, in cui il mondo virtuale e digitale ha un ruolo centrale, veicola potenti messaggi mediatici e costituisce il principale terreno di comunicazione e relazione.
I bambini e gli adolescenti nati nell’epoca del digitale rischiano di essere precocemente iper-connessi e disabituati all’incontro reale, allo sguardo dell’altro. I social network favoriscono sia la perdita della dimensione dell’intimità, sia il trionfo del corpo, fotografato ed esposto quotidianamente, spesso senza le adeguate protezioni dai rischi che il web può celare. Gli adulti comprensibilmente sperimentano difficoltà a dialogare con le nuove generazioni. È in questo scenario che i bambini e gli adolescenti approcciano alla dimensione della relazionalità, dell’affettività e della sessualità.
La scuola: non solo luogo di apprendimento ma contesto di relazione
A scuola non si apprendono esclusivamente contenuti didattici ma si compie un’esperienza formativa e di crescita, ci si confronta con i pari e con altri adulti significativi dopo i genitori, si sperimenta l’autonomia e il senso di responsabilità. La scuola svolge trasversalmente un’azione educativa. Ciò non significa che ai docenti possa essere delegato il ruolo di sostituti genitoriali.
La coerenza dei ruoli è fondamentale in una società che tende alla fluidità, rischiando di creare confusività e perdita di riferimenti chiari e stabili. L’esperienza scolastica plasma incisivamente il processo di crescita, l’emersione della personalità, configurandosi come ponte essenziale per il futuro.
Sessualità e Personalità
Da un’epoca in cui la sessualità costituiva un tabù si è passati ad un tempo in cui la sessualità rischia di essere eccessivamente sdoganata e semplificata. Esiste una sovra stimolazione mediatica sulla trasmissione di contenuti sessuali, spesso proposti come “prestazioni” ascrivibili alla sfera del piacere senza limiti e accessibili a chiunque senza adeguati filtri. Gli adolescenti raccontano esperienze sessuali sempre più precoci. Si assiste ad un fenomeno in cui il corpo viene percepito ed usato come “oggetto senza soggetto”, scisso dall’emotività e questo ha un impatto nocivo sulla crescita psicofisica. È fondamentale per uno sviluppo sufficientemente sano integrare lo sviluppo sessuale con lo sviluppo emotivo e psichico ed accompagnare i giovani verso questa consapevolezza.
Educazione sessuale a scuola
Il dibattito sull’introduzione strutturata dell’educazione sessuale nelle scuole secondarie di primo e secondo grado si è avviato sin dai primi secoli del 1900 in Italia. Attualmente non è materia curriculare ma può essere prevista tra le iniziative nell’ambito dell’autonomia organizzativa e didattica delle singole scuole, compatibilmente con le risorse ed i tempi disponibili.
Non entrando nel merito di aspetti organizzativi, gestionali e di altra natura, ci soffermeremo sugli obiettivi fondamentali per la crescita che una buona educazione sessuale può promuovere e facilitare. Il macro-obiettivo che l’educazione sessuale si pone è quello di favorire nei giovani la consapevolezza di Sé, degli aspetti emotivi, cognitivi, e comportamentali che caratterizzano la relazione con sé stessi e con gli altri e condizionano la propria vita sessuale. Più specificamente si propone di:
- proporre nozioni di biologia;
- educare al riconoscimento e all’espressione delle emozioni;
- trasmettere la conoscenza e il rispetto del corpo proprio e altrui;
- educare alla diversità sessuale;
- informare sulle misure di precauzioni possibili;
- prevenire e ridurre attività sessuali non protette;
- fornire una corretta informazione sui rischi di contrarre malattie sessualmente trasmissibili e di incorrere in gravidanze non volute;
- promuovere abilità comunicative e competenze relazionali.
Una vita sessuale sana e consapevole
L’educazione sessuale non ha il solo scopo di trasmettere informazioni ma di promuovere un’esperienza sana di relazione. Molti giovani tendono a ricercare su internet, inibiti nel dialogo con i genitori, le informazioni sulla sessualità. Ciò conferma una tendenza ad essere “iper-connessi ma alienati”. Il confronto con il gruppo e con adulti competenti, adeguatamente formati ed affidabili è la cornice fondamentale per realizzare una corretta educazione sessuale. La consapevolezza di sé è alla base di uno sviluppo armonico ed orienta verso scelte libere nel rispetto di sé e dell’altro.
Articolo a cura della Dott.ssa Giulia Gregorini
Psicologa – Psicoterapeuta