Sin dalla scuola dell’infanzia, famiglia e scuola rappresentano i due contesti in cui il bambino trascorre la maggior parte del proprio tempo, sviluppa la percezione di sé e dell’esterno, sperimenta stili educativi, si inserisce in dinamiche relazionali ed apprende abilità sociali. Sono i due contesti educativi maggiormente incisivi nell’esperienza del bambino e dell’adolescente.
Famiglia e scuola in conflitto
Non di rado nei tempi odierni si verificano dinamiche conflittuali tra la famiglia e la scuola. Genitori che attribuiscono agli insegnanti la causa dello scarso rendimento scolastico dei figli, della mancata motivazione, della scarsa integrazione; insegnati che sollecitano le famiglie verso un maggiore impegno nel supportare gli studenti, associando il carente impegno nello studio e le manifestazioni comportamentali incongrue al ruolo genitoriale. Quando famiglia e scuola si polarizzano in due posizione contrapposte e non integrate gli effetti psicologici sulla crescita degli studenti possono costituire un fattore di rischio. Un figlio che sente i due riferimenti educativi adulti, affettivi ed istituzionali, in conflitto e non in sinergia, inevitabilmente acquisisce un potere nocivo all’interno della relazione. In particolare, la mancata cooperazione tra famiglia e scuola può favorire nell’educando:
- Senso di deresponsabilizzazione;
- tentativi di manipolazione;
- demotivazione;
- confusione;
- scarsa fiducia negli adulti;
- insicurezza ed assenza di protezione.
La coerenza di ruolo
I bambini e gli adolescenti di oggi vivono un contesto socio culturale non paragonabile ed assimilabile a quello di un solo decennio fa. Le trasformazioni sono rapide ed incessanti, la dimensione virtuale è centrale, veicola le relazioni, plasma i comportamenti. Senza negare i progressi ottenuti da alcune evoluzioni, è importante attenzionare il rischio di una realtà – concreta e psichica – fluida, tesa verso i due eccessi di normalizzazione e patologizzazione. I bambini e gli adolescenti rischiano di vivere in una dimensione confusiva, senza limiti e senza ruoli chiari e definiti. Le manifestazioni di difficoltà infantili e adolescenziali sono complesse e pongono genitori ed insegnanti spesso in una condizione di difficoltà e impotenza. La tendenza a ricercare colpevoli all’esterno o a delegare la ricerca di soluzioni ad altri sottende un senso di smarrimento, la percezione di inefficacia personale che accomuna molti adulti. Genitori ed insegnanti sono infatti vicini nello sperimentare difficoltà simili, che per essere affrontate richiedono in primis di ripristinare la coerenza di ruolo. Spesso, si assiste ad una confusività di ruoli e confini: sia genitori che insegnanti faticano a limitarsi al proprio ruolo e a riconoscere e rispettare quello dell’altro. Gli insegnanti non sono genitori sostitutivi e i genitori non hanno le competenze specifiche dei docenti. Ciò significa, ad esempio, che gli insegnanti non possono entrare nel merito dell’educazione familiare impartita e i genitori non sono chiamati a sentenziare metodi didattici erogati. Un fenomeno trasversale riguarda i confini intergenerazionali sempre più diffusi. È una dinamica complessa: se da una parte le differenze socioculturali tra una generazione e l’altra appaiono evidenti, dall’altra, da un punto di vista psicologico ed emotivo, i ruoli sono sempre più sfumati, Dall’autorità paterna e familiare si è passati all’assenza di autorevolezza. Molti genitori e insegnanti appaiono fratelli, amici, degli educanti e ciò compromette la possibilità di garantire dei riferimenti adulti fondamentali, sia normativi che affettivi.
Essere e agire in Rete
È fondamentale che famiglia e scuola si collochino su un continuum educativo, offrendo riferimenti sinergici e coerenti. Ciò permette all’educando di sperimentare una continuità educativa, una guida sicura e un senso di protezione, fondamentali per la sua crescita. Il limite costituisce un fattore di protezione essenziale, troppo spesso carente. Famiglia e scuola sono le prime due protagoniste della rete in cui è inserita la persona in divenire. La rete permette di offrire risposte soddisfacenti ai bisogni complessi dei bambini e degli adolescenti, soprattutto dei più fragili. All’interno della rete svolgono un ruolo importante i servizi territoriali e le agenzie educative. Solo attraverso un sentire e fare e comune saranno possibili azioni efficaci di prevenzione e intervento.
A cura della Dott.ssa Giulia Gregorini
Psicologa – Psicoterapeuta