venerdì, Novembre 7, 2025
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Nel 2023 si può ancora morire in sala parto di emorragia?

Mortalità materna: ogni 2 minuti muore una donna di parto

I dati rilasciati dall’Oms sono allarmanti: ogni giorno nel Mondo 800 donne muoiono durante la gravidanza o il parto, il che vuol dire una donna ogni due minuti. Senza interventi per migliorare il percorso gravidanza e nascita si rischia la vita di oltre 1 milione di donne in più entro il 2030.  L’emorragia postpartum, cioè il sanguinamento eccessivo dopo il parto, è la principale causa di morte delle madri a livello globale. “Muoiono tante donne, nonostante tale emorragia sia completamente prevenibile e curabile“, ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità. “Mentre la gravidanza dovrebbe essere un momento di immensa speranza e un’esperienza positiva per tutte le donne, è tragicamente ancora un’esperienza incredibilmente pericolosa per milioni di persone in tutto il mondo che non hanno accesso a un’assistenza sanitaria di alta qualità e rispettosa. Queste nuove statistiche rivelano l’urgente necessità di garantire a ogni donna e ragazza l’accesso a servizi sanitari fondamentali prima, durante e dopo il parto e che possano esercitare pienamente i propri diritti riproduttivi” continua il direttore.

La proposta dell’Oms

L’Oms ha lanciato un piano globale per ridurre le ampie disparità nei tassi di sopravvivenza delle madri da Paese a Paese che derivano da forti disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari essenziali.  Le azioni prioritarie comprendono lo sviluppo di nuove linee guida sulla prevenzione, l’individuazione e la cura delle patologie. Nel caso dell’emorragia postpartum (una perdita di sangue superiore a circa 500 millilitri), deve essere rilevata non appena appare e quindi trattato il più rapidamente possibile. Troppo spesso, le strutture sanitarie mancano di operatori sanitari o risorse, compresi prodotti salvavita o sangue per eseguire trasfusioni.  La pandemia di COVID-19 potrebbe aver ulteriormente frenato i progressi sulla salute materna. Considerando che l’attuale serie di dati termina nel 2020, saranno necessari più dati per mostrare i veri impatti della pandemia sulle morti materne, tuttavia, le infezioni possono aumentare i rischi durante la gravidanza.

Anche in Italia i numeri non sono buoni

In Italia nel 2020 si sono verificate 5 morti materne su 100.000 bambini nati vivi (in numeri assoluti, 19 morti in totale), un tasso in diminuzione rispetto alle 7 morti materne su 100.000 bambini nati vivi verificatesi nel 2015 e nel 2010 e alle 10 nel 2000. Ma, osserva il rapporto, il progresso è possibile. Ad esempio, due regioni (Australia e Nuova Zelanda e Asia centrale e meridionale) hanno registrato un calo significativo (rispettivamente del 35% e del 16%) dei tassi di mortalità materna durante lo stesso periodo, così come 31 paesi in tutto il mondo. “La riduzione della mortalità materna rimane una delle sfide sanitarie globali più urgenti”, ha affermato John Wilmoth, direttore della Divisione Popolazione del Dipartimento degli affari economici e sociali. “Gli sforzi internazionali e impegni incrollabili, sono in particolare verso le popolazioni più vulnerabili. È nostra responsabilità collettiva garantire che ogni madre, ovunque, sopravviva al parto, in modo che lei e i suoi figli possano prosperare” conclude.

 

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