giovedì, Marzo 27, 2025
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ADHD nei bambini: come riconoscerlo e gestirlo

Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) è una condizione neuropsichica che interessa una percentuale significativa della popolazione infantile, stimata tra il 4 e il 5%.
Riconoscere tempestivamente i segnali dell’ADHD è cruciale per intervenire in modo efficace e supportare il bambino nel suo sviluppo.

Cos’è l’ADHD e come si manifesta

L’ADHD è un disturbo neuropsichico che compromette la capacità di autoregolazione del bambino, manifestandosi principalmente attraverso disattenzione, iperattività e impulsività. Sebbene tutti i bambini possano presentare momenti di vivacità o distrazione, i bambini con ADHD mostrano questi comportamenti in modo persistente e pervasivo, inferendo con la loro vita quotidiana, sociale e scolastica.

Nei bambini affetti da ADHD, l’iperattività si manifesta con una continua agitazione fisica, come l’incapacità di rimanere fermi per lunghi periodi. Altri segnali includono l’interruzione degli altri durante le conversazioni, l’incapacità di attendere il proprio turno e risposte frettolose, senza ascoltare completamente la domanda.

La disattenzione è un altro aspetto caratteristico dell’ADHD. I bambini con questo disturbo faticano a concentrarsi su attività che richiedono un impegno prolungato, come ascoltare una lezione, completare esercizi o leggere. Nonostante possiedano intelligenza e potenziale, spesso non riescono a portare a termine i compiti assegnati, dimenticando dettagli importanti o mostrando disinteresse.

Diagnosi dell’ADHD

La diagnosi dell’ADHD viene effettuata da professionisti esperti come psicologi, neuropsichiatri infantili o altri specialisti. La valutazione clinica si basa sull’osservazione diretta del bambino e su test che misurano le funzioni esecutive, come la pianificazione, l’attenzione e la memoria. È essenziale che la diagnosi venga fatta prima dei 12 anni, affinché i sintomi possano essere riconosciuti e affrontati tempestivamente.

Il trattamento dell’ADHD è generalmente multimodale, ossia comprende un approccio integrato che coinvolge terapie psicologiche, educative e, se necessario, farmacologiche. Un intervento psicoterapeutico basato su tecniche cognitivo-comportamentali è spesso il primo passo per aiutare il bambino a sviluppare abilità di autoregolazione e a migliorare le sue funzioni cognitive.

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