Disturbi dell’olfatto: oltre un italiano su sei ne soffre, picco tra gli anziani
Tra il 9,5 e il 15,3% della popolazione adulta soffre di un qualche disturbo olfattivo.
La percentuale supera il 50% tra gli over 65, mentre negli ultraottantenni questi disturbi colpiscono i tre quarti della popolazione. Nasce da questi dati la campagna Mettiamocilnaso, promossa dalla Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale (SIOeChCF) e presentata oggi a Roma.
“I disturbi dell’olfatto sono piuttosto complessi da diagnosticare e da trattare a causa della iniziale sottovalutazione del problema, anche perché questi disturbi possono procedere in modo progressivo con periodi di stallo ai quali il paziente può adattarsi”, spiega il presidente SIOeChCF Marco Radici.
“L’impatto dei disturbi olfattivi è molto rilevante anche sulla vita sociale e relazionale e, come tale, l’iposmia può essere considerata una vera e propria menomazione”.
Disturbi dell’olfatto: al via la campagna di sensibilizzazione
La campagna punta ad aumentare la consapevolezza su questi disturbi e favorirne la diagnosi. Da oggi fino a conclusione dell’evento, sarà disponibile un servizio di informazione e prenotazione attraverso il Numero verde 800 424140.
Dal 16 al 20 e dal 23 al 27 giugno, poi, in circa 30 Centri di Otorinolaringoiatria diffusi su tutto il territorio nazionale saranno offerte consulenze specialistiche gratuite.
Un’occasione importante per molte persone che, spesso, non si rendono conto della progressione silenziosa di questi deficit sensoriali e rinunciano a una diagnosi precoce e a trattamenti oggi disponibili ed efficaci.
Diagnosi dei disturbi dell’olfatto: l’importanza dell’anamnesi e degli esami
“Un’anamnesi dettagliata e un esame obiettivo sono fondamentali per identificare possibili cause come rinosinusiti croniche, traumi o esposizioni a sostanze tossiche. In alcuni casi può essere utile una valutazione allergologica o neurologica”, ha sottolineato il vicepresidente SIOeChCF Marco De Vincentiis.
“Abbiamo strumenti efficaci che oggi consentono di diagnosticare i disturbi dell’olfatto”, aggiunge De Vincentiis, sottolineando il ruolo delle nuove tecnologie e delle competenze specialistiche in ambito ORL.
Il coinvolgimento multidisciplinare è sempre più centrale in un approccio moderno alla diagnosi differenziale, che consente di distinguere tra iposmia temporanea e danni cronici o degenerativi.
Terapie per i disturbi dell’olfatto: nuovi orizzonti con i farmaci biologici
Inoltre, “studi recenti hanno esaminato diverse terapie. In particolare, i farmaci biologici sono un’opzione terapeutica per la rinosinusite cronica con poliposi nasale, poiché riducono l’infiammazione e tengono sotto controllo i sintomi”, conclude De Vincentiis.
L’inclusione dei farmaci biologici nel trattamento di specifiche forme di disturbi olfattivi rappresenta un’importante novità per i pazienti, soprattutto per quelli che presentano patologie respiratorie croniche spesso associate a deficit dell’olfatto.
L’approccio terapeutico sta diventando sempre più personalizzato, consentendo di intervenire anche nei casi più complessi grazie a protocolli farmacologici avanzati e monitoraggio specialistico costante.