lunedì, Aprile 28, 2025
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Dott. Guelfi, chirurgo ortopedico: “Vi spiego perchè la cartilagine si lesiona”

Le lesioni della cartilagine

La cartilagine, o tessuto cartilagineo, è un tessuto dotato di estrema elasticità e resistenza che ricopre le estremità delle ossa e permette il movimento e funzionamento delle articolazioni. Le lesioni cartilaginee della caviglia, o lesioni osteocondrali (che interessano la cartilagine e l’osso sottostante), hanno un’incidenza elevata soprattutto negli sportivi. Gli sport in cui si osservano più frequentemente lesioni della cartilagine sono quelli che in cui si verificano frequenti traumi distorsivi, bruschi cambi di direzione o traumi diretti come per esempio il calcio, il basket, il rugby o il tennis.

La delicatezza della cartilagine

La cartilagine è un tessuto molto delicato che ricopre le estremità delle ossa, ricopre la superficie di un’articolazione, in questo caso della caviglia” ci spiega il Dott. Matteo Guelfi, chirurgo ortopedico specializzato in piede e caviglia.Tipicamente le lesioni della cartilagine interessano la parte astragalica della caviglia e alcune di queste sono chiamate condrali o osteocondrali, quando c’è un interessamento sia della cartilagine che dell’osso. Queste sono lesioni abbastanza frequenti, spesso di verificano dopo un trauma, che può essere distorsivo o diretto come chi pratica sport, creando un buco sulla cartilagine. Possono aumentare nel tempo: dopo un trauma può crearsi una piccola venatura sulla superficie articolare, il liquido articolare inizia ad entrare nella venatura e scavare l’osso sottostante”. Per questo motivo quando si valuta una lesione della cartilagine è molto importante valutare anche l’integrità dei legamenti e la stabilità della caviglia. In alternativa possono verificarsi lesioni da over-use, ovvero microtraumi ripetuti che si verificano durante l’esecuzione del gesto atletico.

Sintomi e modalità di recupero

I sintomi più comuni di una lesione della cartilagine, possono essere: il dolore, esacerbato dal movimento o che aumenta con lo stare in piedi o l’attività fisica; il gonfiore che aumenta dopo un’attività fisica; avvertire scrosci articolari durante il movimento della caviglia; limitazione del movimento dell’articolazione. “Quando le lesioni sono sintomatiche si possono anche provare delle terapie conservative o infiltrative, grazie all’acido ialuronico e le cellule staminali, eliminando così il dolore” continua Guelfi. “Quando queste invece non hanno effetto bisogna appunto riparare il tessuto lesionato attraverso la chirurgia. Si trattano con una tecnica mininvasiva, in artroscopia: si pulisce la zona lesionata, si toglie il pezzo non più vitale di cartilagine, poi con degli strumenti apposta si fanno delle perforazioni nell’osso sottostante cosi che questo sanguini e faccia arrivare alla zona interessata le cellule mesenchimali; poi si ricopre la lesione con delle membrane di tessuti speciali o liquide, in modo che  facciano da tappo alle cellule di cui sopra abbiamo parlato. I tempi di recupero variano in base alla dimensione della lesione e dalla sua posizione. Si va da un recupero veloce a 6-7 mesi per i casi più complicati”.

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