La visita senologica è uno degli strumenti che ogni donna ha a disposizione per la prevenzione secondaria del tumore del seno. Utile per tenere sotto controllo lo stato di salute della mammella, è preziosa per effettuare una diagnosi precoce in caso di neoplasia.
Per molto tempo il controllo del seno è stato demandato ai ginecologi, ma in realtà esiste una figura professionale specializzata in questo ambito, il senologo.
Conosciamo il chirurgo senologo: ecco perché è importante una visita di controllo
Visita senologica: quando effettuarla?
Generalmente è importante programmarla almeno una volta all’anno. Facendo riferimento alla prima visita, il Dott. Flavio Guasone, chirurgo senologo e Responsabile della Struttura Semplice Chirurgia Senologica ASL 3, spiega: “Il primo controllo è consigliato solitamente intorno ai 30 anni, nel caso non vi siano problematiche preesistenti e casi di familiarità per tumori mammari”.
Il controllo senologico
La visita effettuata dallo specialista senologo consiste nel controllare il seno della paziente e decidere gli eventuali esami di approfondimento necessari. Quali sono gli esami diagnostici di riferimento per una diagnosi di tumore mammario? “Tra gli esami distinguiamo prima dei 40 anni l’ecografia e successivamente la mammografia, che può essere completata o meno dalla tomosintesi. La tomosintesi è una particolare mammografia che permette di andare a chiarificare al meglio eventuali problematiche riscontrate dallo specialista”.
Solo in casi molto particolari, continua il Professore, può essere necessario eseguire anche una risonanza mammaria.
Ecografia e mammografia: conosciamo gli esami
L’ecografia mammaria sfrutta gli ultrasuoni, non è dunque invasiva. Si tratta dell’esame più indicato in donne giovani ed è considerato complementare alla mammografia in donne con seno denso.
La mammografia sfrutta, invece, i raggi X per indagare la struttura interna della ghiandola mammaria. Controindicata in gravidanza, serve per accertare la natura di un nodulo o come test di screening, per individuare formazioni neoplastiche ancora non visibili, in fase precoce e quindi tempestivamente curabili.