L’intervento di rialzo di seno mascellare
La perdita di un dente non produce solo problemi funzionali ed estetici, ma anche danni all’osso mascellare che, col tempo comincia a perdere volume. L’assenza di volume osseo però non consente di inserire in maniera corretta l’impianto e, di conseguenza, il dente. Da ciò, la necessità di attuare procedure rigenerative dell’osso, come il rialzo di seno mascellare.
Ai microfoni di Qui Salute Magazine, approfondiamo l’argomento con il Dott. Domenico Dentici, odontoiatra specializzato in tecniche di ricostruzione ossea.
Cos’è il seno mascellare?
Il seno mascellare è composto da 2 cavità situate all’interno dell’osso mascellare a livello del processo zigomatico. La funzione principale dei seni mascellari è quella di alleggerire il peso del massiccio facciale, umidificare, riscaldare e filtrare l’aria inspirata.
Quali problemi va a risolvere l’intervento di rialzo di seno mascellare?
Molto spesso il volume osseo residuo in quest’area è insufficiente per il posizionamento adeguato di impianti dentali. Le principali cause dell’atrofia mascellare posteriore (dell’osso), possono essere ricondotte ad una serie di eventi: malattia parodontale, manovre estrattive incongrue o traumatiche, rimodellamento osseo. La necessità di posizionare impianti dentali in questa zona ha spinto i chirurghi orali a mettere a punto tecniche ricostruttive che permettessero un aumento dello spessore osseo del pavimento del seno. Nel mascellare posteriore, una delle fasi più importanti è la valutazione pre-chirurgica tridimensionale dell’osso residuo. Oggi, grazie alle nuove tecnologie radiologiche digitali, è possibile eseguire uno studio 3D dell’intervento: ciò permette al chirurgo orale un approccio più conservativo, che si traduce in tempi chirurgici brevi e una ridotta invasività.
Tutto questo consente al paziente un recupero veloce con poco dolore e minori situazioni di scomfort.
In cosa consiste l’intervento?
Il rialzo di seno mascellare è la tecnica chirurgica di elezione per aumentare la quota verticale di osso disponibile nel mascellare posteriore atrofico. L’espressione ” rialzo di seno” è riferita all’elevazione della membrana di Schneider, ovvero una membrana mucosa che riveste la parte interna del seno mascellare. In questa tecnica chirurgica, la stessa, viene scollata e sollevata al fine di creare uno spazio vuoto che verrà riempito con innesto osseo.
Esistono più tecniche per questo tipo di operazione?
Il rialzo del seno mascellare è considerato l’intervento di eccellenza per la rigenerazione ossea del mascellare posteriore atrofico. Questa tecnica può essere eseguita con diversi approcci chirurgici: l’approccio laterale e l’approccio crestale, che viene deciso in base all’anatomia del paziente. La tendenza è comunque orientata alla mini-invasività per diminuire il decorso post-operatorio e la morbilità dell’intervento.
Esistono patologie o condizioni che portino delle controindicazioni per questo tipo di intervento?
Prima di eseguire un intervento di questo tipo, è necessaria una fase pre-operatoria per valutare il paziente candidato alla ricostruzione ossea; di fondamentale importanza sono gli esami radiologici tridimensionali di ultima generazione, che consentono di eseguire un endoscopia virtuale del seno per valutare con precisione l’esatta anatomia del paziente, ed escluderne eventuali patologie. Come per tutti gli interventi di chirurgia orale, è sempre necessario prendere in considerazione lo stato di salute generale del paziente. La maggior parte delle complicazioni post-operatorie del rialzo del seno mascellare è di carattere infettivo. Pertanto tutte le procedure chirurgiche di questo tipo devono essere eseguite in condizioni di massima sterilità.