L’intervento di By-Pass Aorto-Coronarico è tra i più diffusi in cardiochirurgia. Questo approccio chirurgico è necessario nei casi in cui siano presenti dei restringimenti (detti “stenosi”) all’interno delle arterie coronarie, i vasi responsabili di portare ossigeno e nutrimento al cuore. Attraverso un By-Pass è possibile, per mano del chirurgo, dare vita ad una strada alternativa attraverso la quale il sangue ossigenato può raggiungere il muscolo cardiaco.

In base alle condizioni di salute del paziente, ai sintomi e alla sua storia clinica, cardiologo e cardiochirurgo definiscono la necessità di eseguire questo tipo di intervento, stabilendo l’approccio migliore per quel singolo caso. Ma cosa succede dopo l’intervento? Facciamo chiarezza insieme al Dott. Luigi Martinelli, cardiochirurgo.

Prima dell’intervento, è importante che il paziente sia ben informato non solo sulla procedura e sui rischi, ma anche sul suo esito a distanza di tempo e sulla qualità di vita a cui andrà incontro. Tuttavia,  sottolinea il Professore, “deve comunque essere chiaro al paziente che, a fronte di un rischio chirurgico quantificabile utilizzando parametri basati su casistiche numerose, il rischio di una malattia coronarica severa non adeguatamente trattata è di gran lunga superiore”.

Cardiopatia: il tuo cuore sta soffrendo?

Un By-Pass è per sempre?

Il rischio di formazione di nuove stenosi dopo l’intervento di By-Pass è molto inferiore, ad esempio, all’angioplastica, altro intervento che può rendersi necessario nei casi di malattia coronarica. In particolare, il By-Pass effettuato con le arterie mammarie ha una durata illimitata e consente al paziente di condurre una vita libera da terapia farmacologica dedicata e da periodici controlli anche invasivi.

I risultati a distanza dell’intervento di By-Pass Aorto-Coronarico sono eccellenti: in quasi tutti i casi si assiste alla scomparsa dei sintomi di angina pectoris e ad un recupero funzionale generale completo. Nella maggior parte dei casi il benessere è duraturo. A questo scopo è estremamente importante per il paziente attui quella che viene definita “prevenzione secondaria”, cioè una costante attenzione ad eliminare quelli che sono considerati i principali fattori di rischio di aterosclerosi. In particolare, andranno controllate pressione arteriosa, grassi nel sangue, diabete, alimentazione, peso corporeo ed è molto importante anche l’astensione dal fumo. Con queste precauzioni, l’utilizzo da parte del chirurgo delle arterie mammarie e i periodici controlli cardiologici è veramente raro che un paziente debba ripetere l’intervento nel corso della vita.

By-Pass, il “ponte” che può salvare il cuore

La vita dopo l’intervento di By-Pass

Dopo un intervento chirurgico di By-Pass Aorto – Coronarico ben riuscito, il dolore anginoso scompare. Per qualche tempo (anche qualche mese) può residuare una dolenzia toracica localizzata nella sede dello sterno o altri piccoli disturbi innocui, che spariranno col tempo.

Lo sterno si consolida definitivamente dopo un mese: da allora è possibile guidare la macchina. Per andare in moto o in bicicletta, invece, è bene attendere un paio di mesi: a questo punto il paziente può riprendere la su vita consueta, con la sola attenzione a non ricadere nelle brutte abitudini precedenti che hanno contribuito alla sofferenza del cuore.