Anche una donna attenta a causa di diete drastiche, definizioni eccessive in palestra o scarsa attività fisica, ad un certo punto della sua vita può cominciare a notare un eccessivo rilassamento o una perdita di tono. Questo può sfociare fino ad un vero cedimento con tessuto lasso, pelle smagliata, tensione cutanea e muscolare che provoca un effetto bandiera o ‘ali di pipistrello’ alla radice delle braccia. Quando cioè la pelle si rilassa e “appende” all’interno delle braccia tanto da non essere ulteriormente sopportabile, a quel punto si decide di dover fare qualcosa. E alla svelta.
Ne parliamo con uno specialista: il Dott. Pierluigi Canta, Chirurgo Plastico a Napoli e Roma.
Cosa consiglia solitamente alle pazienti che le chiedono un aiuto in questa regione?
«La lassità dei tessuti alla radice delle braccia, associata o meno ad accumuli di grasso è un inestetismo per il quale vengono proposti numerosi trattamenti con efficacia troppo spesso discutibile – spiega il Dott. Canta – vero è che non tutte le pazienti sono pronte per un approccio chirurgico, ma bisogna essere rigorosi: risultati concreti e misurabili si ottengono solo con la chirurgia. Rispetto al passato la chirurgia è stata ingentilita ed addolcita, resa più appetibile ad un pubblico sempre più esigente e con uno stile di vita che non permette grossi periodi di riposo in casa.
Per questo, quando possibile, il Dott. Canta suggerisce «una metodica che è a metà strada tra un lifting classico di braccia (che prevede una cicatrice alla radice delle braccia che dall’ascella arrivi a fino in prossimità del gomito e consenta di asportare in blocco pelle cadente e grasso in eccesso) ed una semplice lipoaspirazione senza cicatrici: il minilifting».
L’alternativa al filler? La biostimolazione con acido polilattico
Quando è indicata e quando invece servono altre metodiche?
«Il minilifting è il gold standard per i casi meno complessi, quando la pelle conserva ancora un po’ di tensione e l’accumulo di grasso non è eccessivamente evidente» spiega lo specialista.
Ma non basta. «Il minilifting – continua il Dott. Canta – è ideale per le persone più giovani, dove è ancora possibile associare una lipoaspirazione con l’asportazione parziale di pelle con una cicatrice residua solo nella piega ascellare, senza spingersi fino al braccio. L’intervento viene eseguito in anestesia locale, abbinata a leggera sedazione. Una volta indossata la guaina elastica, il paziente può essere accompagnato nella sua stanza. Giusto qualche giorno di riposo e potrà rientrare anche a lavoro riprendendo la propria quotidianità. Davvero questa metodica, nelle giuste mani, consente un miglioramento evidente e concreto di tutta la regione brachiale».
Che risultati si ottengono e quanto durano?
«Senza dubbio l’intervento chirurgico ci consente di ottenere risultati immediati e duraturi rispetto a un trattamento di medicina estetica. La ripresa della quotidianità del paziente è più rapida che in passato ed avviene nel giro di pochi giorni. In pratica, potrà risolvere in maniera definitiva e tornare a guardarsi allo specchio con soddisfazione».
Controindicazioni
«Le controindicazioni sono quelle di una qualsiasi intervento chirurgico ambulatoriale. Ovviamente, tanto dipende dallo Specialista cui ci si affida e dalla compliance della paziente. Anche in questi casi, ritorna chiaramente ancora una volta la necessità primaria di affidarsi a un esperto diffidando da coloro che propongo low-cost o sconti sospetti», conclude il dottore.

Articolo realizzato con la consulenza del Dott. Pierluigi Canta
(Chirurgo plastico a Napoli e Roma)