sabato, Febbraio 15, 2025
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L’Ossigeno-Ozono Terapia nel trattamento del Long Covid

Il Dott. Luca Servidei, medico Anestesista operativo presso il Poliambulatorio Ars Medica di Genova, si occupa da diversi anni di terapia antalgica.

Tra le varie tecniche utilizzate dallo specialista figura anche l’Ossigeno-Ozono Terapia. Messa in atto per via intra-articolare, iniettiva, endovenosa o topica, tale pratica risulta particolarmente utile per il trattamento di diverse patologie. «Il principale vantaggio di questo specifico trattamento è la sua versatilità – spiega il Dott. Servidei – dal momento che esso si può utilizzare con varie tecniche, in base alla patologia che ci si trova davanti».

L’Ossigeno-Ozono Terapia nel trattamento del Long Covid

«In questo momento stiamo prestando un’attenzione particolare nei confronti di chi ha contratto il Covid e si è trovato ad affrontare tutte le diverse forme di Long-Covid finora riscontrate» spiega lo specialista. Tra i principali sintomi di tale condizione, possiamo annoverare stanchezza cronica, astenia, affaticamento generalizzato, dolori articolari, deficit cognitivi, alterazioni neurologiche e alterazioni cardiologiche. Tutti quei fenomeni, insomma, che poi possono essere ricondotti a ciò che viene comunemente conosciuto come stress ossidativo, «un’alterazione dell’equilibrio tra ossidanti e antiossidanti».

«L’Ossigeno-Ozono Terapia – continua Luca Servidei – ha la peculiarità di fungere da potente antiossidante, antinfiammatorio, immunostimolante e immunomodulante. Per queste ragioni, la sua applicazione determina, attraverso diversi cicli di sedute, un miglioramento significativo di tutti quei segni e sintomi presenti nelle forme di Long-Covid o Post-Covid».

Il trattamento

L’Ossigeno-Ozono Terapia avviene tramite un prelievo di sangue. Successivamente, il fluido prelevato viene miscelato con ossigeno e ozono, in concentrazioni diverse, stabilite dallo specialista in base alla tipologia di paziente che si trova davanti e alle relative problematiche.

«Si tratta di cicli che vengono fatti 1-2 volte a settimana, in cui il sangue miscelato con ossigeno e ozono viene subito reinfuso nell’organismo del paziente, garantendogli tutte quelle caratteristiche positive del farmaco utilizzato. Farmaco che, comunque, essendo di fatto una miscela formata da ossigeno e ozono, è totalmente biologico» continua il Dott. Servidei.

Un’innovazione valutabile oggettivamente

In questo particolare periodo storico, spesso gli specialisti hanno la possibilità di utilizzare dei macchinari in grado di indicare il livello di stress ossidativo del paziente. «Un fattore importante – spiega lo specialista – perché così facendo riusciamo a determinare la concentrazione e i tempi corretti e a produrre la terapia giusta per quella determinata persona. Il tutto in base a ciò che rileviamo con gli esami effettuati».

In precedenza, la valutazione del miglioramento era per lo più empirica. Ora, invece, già dopo 4-5 sedute un paziente che riscontrava le problematiche sopracitate si trova oggettivamente in una condizione fisica e psicofisica migliore. «Con questo sistema – continua Luca Servidei – noi riusciamo a certificare il fatto di aver ristabilito un equilibrio ossidanti-antiossidanti all’interno dell’organismo e a valutare in maniera oggettiva la buona riuscita del trattamento».

Come funziona?

«A livello infiltrativo – spiega il Dott. Servidei – l’ozono ha prevalentemente funzione antinfiammatoria. Ne è un esempio il trattamento dell’ernia discale, problematica che affligge buona parte della popolazione e spesso determina una riduzione dell’attività sociale dell’individuo».

Sempre parlando dell’ernia, sappiamo che l’Ossigeno-Ozono Terapia riduce il prolasso, rimuovendo il conflitto dalla radice. Un aspetto fondamentale, perché «il trattamento non agisce solamente sul sintomo. Agisce anche sulla causa meccanica della patologia».

Diversi ambiti e modalità di applicazione

L’Ossigeno-Ozono Terapia viene utilizzata con successo a livello infiltrativo in tutte le situazioni legate a patologie intra-articolari e infiammazioni importanti, ma anche a livello muscolare.

A livello endovenoso, invece, il trattamento viene utilizzato prevalentemente per tutti gli aspetti legati alle malattie batteriche e virali o a specifici deficit di organi. «Il vantaggio dell’ozono a livello sistemico è che, oltre ad essere immunomodulante, favorisce un rilascio maggiore di ossigeno al corpo e modifica le proprietà reologiche del globulo rosso. In questo modo lo rende più elastico, permettendogli, cioè, di raggiungere punti in cui prima non arrivava».

In conclusione

«Quando agiamo con questo particolare farmaco – conclude lo specialista – non agiamo solamente sull’organo che ha problematiche, ma su tutti gli organi. Essendo una terapia a livello sistemico, infatti, il trattamento va ad agire dappertutto».

In alternativa alla regione sistemica, possono essere effettuate le cosiddette insufflazioni rettali (consistenti nel convogliare, per mezzo di un catetere sterile e monouso, la miscela di ozono e ossigeno, ndr). La zona in questione, infatti, risulta altamente vascolarizzata.

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