Dermopigmentazione e microblanding, le tecniche d’attualità in chiave make up
Nonostante il mercato dell’estetica sia in continua evoluzione, tra chi sceglie di tingerle di bianco provando a cancellarle, chi le vuole sottili, chi invece le vuole rinfoltire, la tecnica che aiuta ad avere sopracciglia sempre in ordine è una sola: il Microblanding. Si tratta di un metodo per disegnarle manualmente, come se fosse un tatuaggio superficiale o un trucco permanente il cui colore sbiadisce nel tempo nonostante il pigmento resti sulla pelle. La forma è calcolata in base alla morfologia del viso e il pigmento è scelto in base al colore dei peli naturali delle sopracciglia o dei capelli. Per scoprire qualcosa più di questo metodo di lavoro, abbiamo intervistato Melissa Mariano, make up artist specializzata in microblanding e dermopigmentazione.
Differenze e caratteristiche delle due diverse tecniche
– Qual è la differenza tra Microblanding e sopracciglia tatuate? “La tecnica del Microblading e quella del tatuaggio nonostante siano spesso associate e riguardino entrambe l’inserimento di colore sottopelle, rappresentano due tipologie di lavoro che differiscono per molteplici aspetti. Il Microblading è una tecnica semipermanente poiché fa uso (per legge) di pigmenti anallergici, organici e quindi riassorbibili. Si opera sull’epidermide che è lo strato di pelle più superficiale. La cliente che si sottopone ha la certezza di effettuare un trattamento che, se ben eseguito, non porterà alcun tipo di problematica. Potrà scegliere di ritoccarlo ogni anno, per ravvivarne il colore e migliorarne la forma, oppure lasciarlo pian piano sparire.
Il tatuaggio è invece una tecnica permanente per cui si utilizzano colori a base metallica che, purtroppo, hanno come tendenza/certezza quella di virare nel tempo.
Si opera nel derma, che è uno strato di pelle appena più profondo. Per questi motivi la cliente si ritroverà, dopo pochi anni, a combattere con delle sopracciglia blu, verdi o violacee, oltre che convivere con una forma di sopracciglia che non si adatterà più al suo viso. Anche l’attrezzatura utilizzata non è lo stessa. Il Microblading sfrutta uno strumento manuale dotato di tanti piccoli aghetti che vanno a formare una punta simile ad un bisturi. La tecnica viene definita “effetto pelo ”, poiché sembra restituire un risultato molto realistico del sopracciglio, con un effetto finale molto naturale. Per il tatuaggio si utilizza invece uno strumento meccanico al quale si montano delle cartucce con degli aghi che forano la pelle depositando il colore nel derma con un risultato che non potrà mai essere naturale”.
–Il mercato delle sopracciglia è molto cambiato negli anni: oggi c’è più concorrenza? “Si, la richiesta è aumentata esponenzialmente e la concorrenza è tanta. La responsabilità è tanta, le clienti non sono più delle incompetenti che affidano la propria immagine a chiunque e per questo motivo la “selezione naturale” ci consente di continuare a lavorare sia di qualità che di quantità”.
–Parliamo di dermopigmentazione: è il lavoro migliore da fare per le labbra? “Si, la dermopigmentazione delle labbra è senza dubbio la tecnica migliore per ravvivare, riscaldare, omogeneizzare il tono delle labbra. Nei casi di lievissime asimmetrie se ne valorizza anche la forma. In questi ultimi anni in cui sembra che si faccia a gara per avere le labbra più simili possibile ai modelli proposti dai social e dalla tv, credo fermamente che questa tecnica rimanga la sola che riesca a valorizzare senza stravolgere.
Ci tengo ad aggiungere che la dermopigmentazione è una specialità del tatuaggio semipermanente ed ha un campo d’azione molto vasto che non riguarda solo l’estetica, ma anche l’ambito paramedicale. Questa tecnica di colorazione cutanea, oltre che per definire sopracciglia, labbra e contorno occhi, può essere infatti utilizzata per la ricostruzione dell’areola mammaria, per la pigmentazione del cuoio capelluto e per la correzione di cicatrici”.
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