mercoledì, Marzo 26, 2025
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Squilibri ormonali, i consigli degli esperti per prevenirli

Numerose patologie comuni, come l’obesità, il diabete, le disfunzioni della tiroide, l’infertilità e l’osteoporosi, sono tutte legate a alterazioni degli ormoni, un fenomeno che coinvolge molti di noi prima o poi.
Per questo motivo gli esperti della Società Italiana di Endocrinologia (Sie) hanno voluto sottolineare l’importanza di comprendere il ruolo degli ormoni, individuare eventuali squilibri e adottare semplici azioni quotidiane per mantenere l’equilibrio ormonale e favorire il benessere generale.

3 italiani su 4 hanno sofferto di problemi ormonali

“Si stima che la probabilità che ognuno di noi, nell’arco della vita, abbia a che fare con un problema ormonale si aggiri intorno al 75%”, dichiara Gianluca Aimaretti, presidente SIE e Direttore del Dipartimento di Medicina Translazionale (DiMET) dell’Università del Piemonte Orientale. “Nonostante lo straordinario impatto sulla salute femminile e maschile, spesso ignorato e sottovalutato – sottolinea – pochi conoscono il ruolo cruciale degli ormoni che resta misterioso per la maggior parte degli italiani, che non sanno come affrontare eventuali squilibri e a chi rivolgersi. Se infatti i sintomi di un infarto o di un ictus sono peculiari e facilmente riconoscibili, gli ormoni agiscono invece in maniera meno chiara ed evidente”.

I consigli degli esperti SIE per prevenire gli squilibri ormonali

Gli ormoni sono i “registi” della nostra salute e regolano tutto quello che accade nel nostro organismo. Queste sostanze chimiche, prodotte dalle ghiandole endocrine, agiscono come messaggeri che, viaggiando nel circolo sanguigno, portano informazioni per regolare e coordinare le funzioni dei vari organi: sonno, fame, temperatura corporea, metabolismo, desiderio sessuale, tono dell’umore, crescita e sviluppo.

Dagli estrogeni al testosterone, dall’insulina all’ormone della crescita, nel nostro organismo circolano più di 50 ormoni le cui variazioni possono fare da apripista a moltissime patologie. Il 30% delle malattie croniche e 1 tumore su 4 dipendono infatti da squilibri ormonali. I livelli degli ormoni oscillano non solo in base all’età, ma anche in relazione al tipo di alimentazione e ai cattivi stili di vita.

“Conoscere gli ormoni e la loro importanza, ma soprattutto mettere in atto strategie che possono aiutare a prevenire le tante malattie nelle quali c’è una componente ormonale alterata, significa incidere positivamente sulla salute dei cittadini – afferma Diego Ferone, presidente eletto SIE e Direttore Clinica Endocrinologica presso l’IRCCS Policlinico San Martino, Università di Genova – Ridurre il più possibile l’esposizione agli interferenti endocrini contenuti in imballaggi di plastica, cosmetici e giocattoli. Fare in modo che tutti possano avere un adeguato introito di vitamina D, iodio e calcio, come viene richiesto nella Dichiarazione di Milano per esempio, significa far sì che si prevengano malattie come l’osteoporosi, le patologie tiroidee e alcuni disturbi metabolici, che assieme colpiscono, soltanto in Italia, 3 persone su 10. È altrettanto fondamentale la pratica regolare dell’esercizio fisico così da ridurre l’impatto di malattia a forte componente ormonale come l’obesità, i tumori, il diabete”.

Sport e ormoni

Lo sport ha un grande impatto sulla modulazione ormonale: fare attività fisica costante, ma a intensità moderata e non prolungata, da 90 a 150 minuti a settimana, può aiutare l’organismo a produrre meglio gli ormoni.

“Infatti, ormai si parla anche di workout ormonale, cioè impostare l’allenamento in modo da equilibrare la produzione degli ormoni e far sì che la sua efficacia sia massima con esercizi aerobici quali la corsa, la camminata intensa e la ginnastica dolce – riferisce Aimaretti – Appena ci muoviamo, il nostro organismo rilascia ormoni che provocano effetti diversi – spiega – Un esempio è quello dell’irisina, il cosiddetto ormone dello sport, ‘brucia-grassi’, che per mezzo di un’attività fisica costante ed equilibrata aumenta del 12% e contrasta le cellule adipose ‘cattive’. Il regolare esercizio a bassa intensità aumenta fino al 500%, rispetto a chi è sedentario, la secrezione di endorfine e serotonina, conosciuti come ormoni della felicità, responsabili di benessere e buonumore, e riduce invece la produzione del cortisolo, l’ormone dello stress, contribuendo così a equilibrare la produzione ormonale e far sì che la sua efficacia sia massima. L’attività fisica contribuisce anche ad abbassare la resistenza all’insulina e a migliorare l’utilizzo dello zucchero da parte dei muscoli e del cervello”.

Come riconoscere gli squilibri ormonali

Molti credono che gli squilibri ormonali siano legati soltanto al mondo femminile e che gli uomini non sperimentino gli effetti negativi di alterazioni simili nel loro organismo. Ma non è così perché esistono squilibri ormonali maschili con sintomi equiparabili a quelli femminili. Per questi motivi è importante essere consapevoli di come eventuali modifiche fisiche o psicologiche, che possono verificarsi durante tutto l’arco della vita, possono essere indice di squilibri ormonali e della necessità di rivolgersi subito allo specialista per individuare gli esami e il trattamento più adeguato.

“I sintomi a cui porre attenzione, che possono mascherare problemi al sistema endocrino, sono variazioni inspiegate di peso, disturbi del sonno, cambiamenti nell’appetito, fragilità di unghie e capelli, stanchezza eccessiva, pelle desquamata, sete persistente, comparsa di depressione del tono dell’umore, calo del desiderio sessuale e infertilità – conclude Ferone – In presenza di questi campanelli d’allarme è necessario rivolgersi allo specialista endocrinologo e può essere utile, su indicazione dello stesso, sottoporsi a esami di dosaggi ormonali”.

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