Per molti l’arrivo della bella stagione coincide con starnuti, naso chiuso e altri fastidi. La rinite allergica, patologia infiammatoria della mucosa nasale, può avere effetti negativi sulla vita quotidiana del soggetto colpito, come sottolinea il Dott. Giuseppe Moratti, Otorinolaringoiatra: «È un problema sanitario globale che colpisce dal 5 al 35 per cento della popolazione ed è in aumento, anche all’interno delle fasce di età più giovani. Determina un’importante alterazione della qualità di vita e delle performance lavorative per gli adulti e scolastiche per i ragazzi».
Rinite allergica, cosa è?
«Si tratta di un’infiammazione della parte interna del naso causata da una sostanza detta allergene che determina una reazione eccessiva del sistema immunitario, il quale producendo anticorpi innesca il rilascio dell’istamina, sostanza che ha effetto irritante sulla mucosa nasale e sulle prime vie aeree».
Rinite stagionale o perenne: quali sono le cause?
«Le cause sono rappresentate dagli allergeni che possono essere di tipo diverso. In base a ciò e a seconda della sintomatologia è possibile classificare la rinite allergica in stagionale o perenne: la prima è causata dai pollini, la seconda riguarda allergeni quali acari della polvere o pelo di animali domestici come cane, gatto, coniglio. Inoltre, anche la familiarità può giocare un ruolo importante: i figli di genitori allergici sono più frequentemente allergici a loro volta. Tra le cause che scatenano rinite allergica ricordiamo anche l’inquinamento ambientale».
Sintomi e diagnosi
«I sintomi di una rinite allergica sono chiarissimi. Tra i più comuni troviamo la rinorrea (naso pieno), starnuti a salve, prurito nasale (e conseguente ostruzione), iposmia (parziale riduzione del senso dell’odorato), disturbi del sonno. Davanti a sintomi talmente evidenti, risulta semplice per lo specialista diagnosticare una rinite allergica. Tra gli esami diagnostici abbiamo in prima istanza i test cutanei (prick test), che hanno il fine di verificare la reazione ad alcune sostanze che possano provocare allergie respiratorie, e i test sierologici (RAST test), che misurano gli anticorpi prodotti durante la reazione allergica specifica per uno o più allergeni. A seconda dei casi può rendersi necessaria anche un’endoscopia nasale per valutare l’obiettività dei turbinati (negli allergici pallidi)».
Rinite allergica, come si cura?
«La terapia farmacologica ci viene in soccorso. Sicuramente efficaci e facili da somministrare, gli antistaminici di seconda generazione e i corticosteroidi sotto forma di spray nasale sono i farmaci generalmente utilizzati per il trattamento della rinite allergica. Nei casi più gravi, quelli che non rispondono alla terapia suddetta, può essere presa in considerazione l’immunoterapia, ovvero il vaccino, che attraverso l’introduzione graduale di un allergene nell’organismo rende il sistema immunitario meno sensibile ad esso stesso. L’immunoterapia ha durata di almeno tre anni e va eseguita in ospedale perchè può dare luogo a reazioni allergiche importanti. Nei casi più gravi, o se non viene trattata, la rinite allergica può generare complicanze come poliposi nasale, sinusite, otite media, asma».