giovedì, Marzo 27, 2025
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Dott. Berrino: “Dopo il tumore al seno, la ricostruzione secondaria per ritrovare se stesse”

L’intervento di mastectomia al quale sono sottoposte le donne che hanno riscontrato una neoplasia mammaria è un intervento molto delicato che va a colpire non solo il fisico, ma anche la sfera più intimamente psicologica della donna, che può non riconoscersi più in quel nuovo corpo. Queste pazienti hanno bisogno di potersi affidare a professionisti esperti che con professionalità e delicatezza sappiano restituire loro quella femminilità inevitabilmente compromessa, almeno ai loro occhi, dall’asportazione della mammella.

Approfondiamo l’argomento con il Dott. Pietro Berrino, specialista in Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, che opera presso l’Istituto Clinico Ligure di Alta Specialità, ICLAS, di Rapallo, in convenzione con il SSN.

Perché sottoporsi ad una ricostruzione secondaria?

Molto spesso la ricostruzione mammaria viene effettuata nella stessa seduta dell’intervento oncologico, con risultati non sempre ottimali. Oppure può succedere che il risultato si deteriori nel tempo. E’ importante per le donne sapere che quando non sono soddisfatte possono migliorare la situazione sottoponendosi ad una nuova operazione. Guarire, ritornare a stare bene e sentirsi “come prima” è più facile se si è recuperata l’integrità fisica e l’armonia delle forme.

Cosa aspettarsi da una ricostruzione del seno secondaria?

Dopo un intervento di chirurgia mammaria oncologica può succedere che la paziente si ritrovi non del tutto a suo agio nelle sue nuove forme. La ricostruzione mammaria secondaria ha l’obiettivo di ridurre l’impatto psicologico conseguente alla demolizione di tutto o parte del seno, al fine di ottenere un risultato esteticamente piacevole, nei limiti delle possibilità ricostruttive. Quando il “difetto” non è una sfumatura, ma comporta dolore o è tale da pregiudicare la simmetria e l’armonia del corpo, l’intervento può avvenire a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Ogni caso dipende dalla situazione di partenza e dal tipo di ricostruzione più adatta alla paziente, ma è bene sapere che gli interventi successivi al primo intervento, se eseguiti in mani esperte e con le corrette indicazioni, sono generalmente meno impegnativi e meglio tollerati sia psicologicamente che fisicamente perché viene a mancare la parte di “demolizione”, propria solo del primo intervento.

 

tumore al seno
Dott. Pietro Berrino

Qual è il consiglio per queste donne?

Ogni caso, ogni donna rappresenta un universo unico nel suo genere, dal punto di vista clinico e umano. Generalmente riportare il corpo della donna ad uno stato il più simile possibile a quello naturale e in tempi brevi – sempre rispettando le indicazioni senologiche – è un buon punto di partenza anche psicologicamente per riuscire a riprendere in mano la propria vita dopo una prova così dura.

Tempi brevi e professionalità possono fare la differenza?

Certamente. In casi come questi sono molti gli elementi che possono avere un peso. Avere la possibilità di affidarsi a persone esperte e godere di un’assistenza diretta e personalizzata sono vantaggi importanti. Presso l’Istituto Clinico Ligure di Alta Specialità, ICLAS, di Rapallo, dove opero in convenzione con il SSN, si rivolgono sia donne dopo un primo fallimento ricostruttivo, sia donne che hanno ottenuto un risultato sgradevole e innaturale, sia donne che in seguito al primo intervento provano fastidio e dolore. In tutti i casi, la situazione può essere molto migliorata. Qui opero pazienti provenienti da tutte le regioni italiane ad eccezione della Liguria (la convenzione infatti non la comprende), che possono essere operate in tempi brevi e senza alcun esborso.

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