Foto LaPresse – Enrico Locci Milano
Zeman ricoverato a Pescara: colpito da un’ischemia
Zdenek Zeman, storico allenatore boemo, ha subito un nuovo malore ed è attualmente ricoverato a Pescara. Il tecnico, che si trova presso la clinica ‘Pierangeli’, è sotto osservazione per alcuni controlli dovuti a una leggera ischemia. Questo episodio è avvenuto dopo che, martedì scorso, Zeman si era sentito male nella sua abitazione a Roma, da dove è stato immediatamente trasportato nella clinica abruzzese.
L’ex allenatore di squadre come Roma, Lazio e Pescara, che oggi ha 77 anni, aveva già avuto problemi di salute in passato. Infatti, lo scorso febbraio, era stato costretto a lasciare la panchina del Pescara proprio a causa di problemi cardiaci. In quella circostanza, era stato operato dall’equipe del professor Stefano Guarracini sempre presso la clinica Pierangeli, dove aveva subito un intervento al cuore con l’inserimento di stent coronarici. Al momento, Zeman non è in pericolo di vita, ma resterà ricoverato nella clinica per ulteriori controlli.
Che cos’è l’ischemia cerebrale?
L’ischemia cerebrale è una condizione patologica in cui il cervello non riceve un adeguato afflusso di sangue, che è essenziale per soddisfare i suoi bisogni metabolici. Le conseguenze di una mancanza di sangue nel cervello possono essere molto gravi, poiché il tessuto cerebrale non riceve abbastanza ossigeno, necessario per il suo funzionamento. Esistono due principali forme di ischemia cerebrale: ischemia focale e ischemia globale.
L’ischemia focale è circoscritta a una specifica area del cervello ed è solitamente causata da un trombo o un embolo che ostruiscono il flusso sanguigno in un’arteria. Invece, l’ischemia globale coinvolge diverse aree del cervello ed è caratterizzata da una riduzione o interruzione del flusso di sangue verso più parti dell’organo. Entrambe le forme di ischemia cerebrale, se non trattate tempestivamente, possono avere conseguenze molto gravi, incluso il rischio di danni permanenti.
Ischemia transitoria e ischemia permanente
L’ischemia cerebrale può essere suddivisa in due categorie principali in base alla durata dell’interruzione del flusso sanguigno: ischemia transitoria e ischemia permanente.
L’ischemia transitoria si verifica quando l’afflusso di sangue al cervello viene interrotto improvvisamente, ma solo per un breve periodo. Un esempio tipico è il TIA (Transient Ischaemic Attack), noto anche come attacco ischemico transitorio. Questo tipo di ischemia è caratterizzato da sintomi simili a quelli di un ictus, ma di breve durata, solitamente risolvibili entro 24 ore. Altre forme di ischemia transitoria includono l’angina pectoris, l’angina addominale e la vascolarizzazione da freddo.
L’ischemia permanente, invece, è una condizione più grave in cui la mancanza di flusso sanguigno è prolungata nel tempo, causando danni irreversibili ai tessuti cerebrali e, in alcuni casi, la loro morte, nota come necrosi. Esempi di ischemie permanenti includono l’ischemia polmonare, intestinale, cerebrale, coronarica e l’infarto del miocardio.
Le cause
L’ischemia cerebrale può essere provocata da una serie di cause, alcune più comuni e altre più rare. Tra le cause più comuni troviamo l’aterosclerosi, ossia l’indurimento e il restringimento delle arterie che portano sangue al cervello. Questa condizione è spesso legata a fattori di rischio come il fumo, l’ipertensione e l’alto livello di colesterolo.
Un’altra causa comune è rappresentata dalle malattie cardiache, in particolare la fibrillazione atriale. Questa condizione può facilitare la formazione di emboli che, una volta entrati nel torrente sanguigno, possono raggiungere i vasi cerebrali e ostruirli. Inoltre, la malattia dei piccoli vasi, che causa l’occlusione delle arteriole cerebrali, è spesso legata a condizioni come l’ipertensione arteriosa e il diabete.
Tra le cause meno comuni, invece, si possono annoverare i difetti della coagulazione, alcune malattie genetiche, la dissecazione dei vasi cerebrali, oltre all’uso di farmaci specifici e droghe, che possono influenzare negativamente il flusso sanguigno al cervello.
I sintomi
L’ischemia cerebrale si presenta con sintomi di gravità variabile, a seconda della durata e dell’area del cervello colpita. Tra i principali segnali troviamo problemi alla vista, che possono manifestarsi come cecità temporanea da un occhio (nota come amaurosi fugace) o visione doppia. Possono verificarsi difficoltà a parlare, con incapacità di formulare frasi, esprimersi in modo chiaro o comprendere il linguaggio, condizione conosciuta come afasia.
La persona può inoltre sperimentare difficoltà nel coordinare i movimenti e nel mantenere l’equilibrio, mostrando incertezze nel camminare o instabilità. Nei casi più gravi, può verificarsi una perdita di conoscenza, con svenimenti improvvisi o persino uno stato di incoscienza. Un altro sintomo comune è il senso di debolezza muscolare, che può colpire un singolo arto, come un braccio o una gamba, o un lato del corpo. In alcune situazioni, questa debolezza può estendersi a tutto il corpo, compromettendo la capacità di movimento.