venerdì, Marzo 21, 2025
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Vitamina D e creme solari: quali sono i rischi e quali sono i vantaggi

La Vitamina D contro le creme solari?

Vitamina D, croce e delizia della salute. Un ormone essenziale per la ossa, per la prevenzione del cancro e del diabete, per la salute cardiovascolare, ma anche uno dei temi più dibattuti degli ultimi anni. Quanta ne serve realmente? E come assicurarsene abbastanza? Per quest’ultima domanda esistono due risposte:

  • alimentazione
  • esposizione alla luce solare, che stimola la sua produzione nella pelle.

Anche qui gli esperti sembrano divisi. C’è chi consiglia di approfittare dell’estate per fare il pieno, esponendosi al sole debitamente svestiti anche per 40 minuti al giorno, durante le ore più calde e senza creme solari che potrebbero diminuire la produzione di Vitamina D. Per gli altri invece è un’autentica eresia: un simile comportamento espone infatti a un maggiore rischio di melanoma, peggio della semplice carenza di vitamina D.

La Vitamina D

La vitamina D agisce come un ormone e contribuisce a regolare il metabolismo del calcio e del fosforo, così come l’azione del sistema immunitario, l’infiammazione, e altri processi essenziali del nostro organismo. È per questo che negli anni la sua carenza, legata ai cambiamenti di dieta e stile di vita nei paesi occidentali, è stata collegata a diverse patologie: dalle più note a danno delle ossa, come l’osteoporosi o il rachitismo, passando per problemi cardiovascolari, disfunzioni del sistema immunitario e anche l’insorgenza di tumori.

Da dove arriva?

La vitamina D è presente naturalmente in alcuni alimenti: pesci grassi come il salmone e lo sgombro, tuorlo d’uovo, funghi, olio di fegato di merluzzo (che ne è ricchissimo), e poco altro. D’inverno, alle nostre latitudini almeno, è consigliato includere questi alimenti nella propria dieta, per supplire alla mancanza della fonte principale di vitamina D naturale: il sole. La sostanza attiva viene infatti prodotta a livello del fegato e dei reni, ma il processo ha inizio nella pelle, dove sono necessari i raggi ultravioletti (in particolare gli Uvb) perché si crei la forma inattiva di questa molecola. Questa via “solare” è la principale fonte di vitamina D nell’organismo dei mammiferi, ma come è evidente non è disponibile tutto l’anno: non basta qualche centimetro di pelle esposta alla luce per garantire una scorta necessaria, e dunque d’inverno, quando il sole latita e il freddo ci obbliga a coprirci, la produzione di vitamina D è minima.

L’utilizzo delle creme solari e gli studi fatti

Il principale nemico delle creme solari è un personaggio quanto meno controverso. Non privo di conflitti d’interesse, ed evidentemente innamorato della sua ipotesi al punto di utilizzarla come passe partout universale per spiegare i problemi delle società moderne. Cosa dicono, invece, le ricerche nel campo? Negli anni ne sono state pubblicate due.

  • La prima è una ricerca pubblicata sul British Journal of Dermatology da un team del King’s College di Londra, che ha sperimentato l’effetto delle creme solari su 20 turisti polacchi durante una settimana di vacanza a Tenerife. Il risultato? L’applicazione dei solari, anche quando fatta in maniera perfetta non compromette la produzione di vitamina D.
  • La seconda ricerca, di poco precedente, è stata realizzata dal Qimr Berghofer Medical Research Institute. In questo caso si tratta di una review sistematica, che ha valutato i risultati di 4 studi sperimentali, 3 trial clinici e 69 studi osservazionali, concludendo che non negli studi di laboratorio, ma nella vita reale, l’utilizzo di creme solari non compromette la produzione di vitamina D. La paura di una carenza di questa sostanza non deve quindi modificare le indicazioni relative alla prevenzione dei tumori della pelle.

In conclusione cosa possiamo dire? L’impressione è che gli endocrinologi stiano ridimensionando la diffusione reale della carenza di vitamina D e che quindi, salvo persone a rischio (donne in menopausa, diabetici, soggetti osteoporotici) l’ossessione per la vitamina D e il sole è probabilmente esagerata. Ben vengano quindi le creme solari. 

 

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