Emergenza di colpo di calore: giovane salvata con trapianto di fegato
Un colpo di calore ha messo in pericolo la vita di una giovane di 26 anni, che è stata salvata grazie a un trapianto di fegato in super-urgenza all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. La ragazza, originaria di Alba (Cuneo), ha avuto un malore vicino alla sua casa di campagna durante una mattina di sole rovente. Trovata incosciente dai familiari sotto un albero, è stata portata urgentemente all’ospedale di Verduno (Cuneo) con una temperatura corporea interna di 41 gradi.
Insufficienza epatica fulminante e stabilizzazione della paziente
Dopo la stabilizzazione delle funzioni vitali, si è verificata un’insufficienza epatica fulminante, rendendo necessario un trapianto di fegato. I medici rianimatori dell’ospedale di Verduno, diretti da Enrico Ravera, hanno immediatamente intubato la giovane e iniziato il raffreddamento con ghiaccio e liquidi freddi endovena, prevenendo così la progressione verso un’insufficienza multi-organo letale. Tuttavia, dal giorno successivo, la condizione del fegato è peggiorata rapidamente, configurando un quadro di severa insufficienza epatica in evoluzione fulminante.
Trasferimento all’Ospedale Molinette e inserimento in lista d’attesa
Dopo un consulto con i medici dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, tra cui Luca Cremascoli, Antonio Toscano e l’epatologa Silvia Martini, la paziente è stata trasferita in urgenza a Torino. Dodici ore dopo, dato il grave e irreversibile danno epatico, Renato Romagnoli, direttore del Centro trapianto di fegato e neo-direttore del dipartimento Trapianti della Città della Salute di Torino, ha deciso di inserirla in lista d’attesa per un trapianto di fegato con priorità di super-urgenza nazionale.
Intervento chirurgico e miglioramento delle condizioni della paziente
L’équipe chirurgica del Centro torinese, impegnata in un prelievo di organi in un altro ospedale piemontese, coordinata dal Centro regionale trapianti diretto da Federico Genzano Besso, ha proceduto con il trapianto. Damiano Patrono, chirurgo collaboratore di Romagnoli, ha completato un delicato intervento di divisione del fegato di un donatore in due parti (Split Liver). La parte sinistra del fegato è stata trapiantata in un ricevente pediatrico in un altro Centro trapianti italiano, mentre la parte destra è stata trapiantata nella giovane paziente a Torino, risultando perfettamente compatibile con le sue necessità.
A meno di due ore dall’entrata in lista d’attesa, la giovane è stata portata in sala operatoria. Il complesso intervento chirurgico, durato circa otto ore, è stato eseguito da Romagnoli e dalla sua équipe. A meno di quattro giorni di distanza, le condizioni della paziente sono in rapido miglioramento e si sta progressivamente risvegliando nella terapia intensiva diretta da Roberto Balagna.
“Una vita salvata che conferma per l’ennesima volta l’altissimo livello dei professionisti e l’eccellente macchina organizzativa della Città della Salute di Torino. La fattiva collaborazione con gli altri ospedali piemontesi ha permesso di fare rete e di compiere un vero miracolo,” ha commentato Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute di Torino.
Fonte: Ansa