venerdì, Novembre 7, 2025
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Ricostruita la lingua di un’infermiera con i tessuti del suo braccio

All’ospedale all’Angelo di Mestre è stato portato a termine un delicato intervento chirurgico di ricostruzione della lingua su una giovane infermiera di 30 anni. L’équipe medica ha utilizzato lembi prelevati dal braccio della paziente per ridare funzionalità all’organo compromesso da un tumore.

L’operazione per la ricostruzione della lingua

L’operazione, durata circa sette ore e mezza, ha permesso di restituire alla donna la capacità di parlare, percepire i sapori, muovere la lingua e riacquistare sensibilità. La protagonista della vicenda è Sara, infermiera originaria della Sardegna che si era trasferita in Veneto a 19 anni per studiare all’Università di Padova. Dopo la laurea ha lavorato al Pronto soccorso dell’ospedale di Mestre e successivamente al Ca’ Foncello di Treviso. Paradossalmente, durante il suo percorso formativo aveva assistito a interventi simili a quello che, anni dopo, avrebbe dovuto affrontare lei stessa.

All’inizio del 2025 un’afta persistente sulla lingua ha iniziato a destarle preoccupazione, fino a trasformarsi in una massa evidente sul lato destro. I primi controlli sembravano escludere ipotesi gravi, ma la biopsia ha confermato la diagnosi più temuta: carcinoma squamoso.

Le parole dei protagonisti dell’intervento

L’intervento ha richiesto la collaborazione simultanea di due squadre chirurgiche: quella di Otorinolaringoiatria guidata da Doriano Politi e quella di Chirurgia plastica diretta da Eugenio Fraccalanza. «Non è un miracolo, ma il frutto delle più avanzate possibilità offerte oggi dalla medicina – spiegano i due specialisti – anche se il percorso resta complesso e in salita».

Dopo l’operazione, Sara ha affrontato cicli di radioterapia e chemioterapia, oltre a un impegnativo percorso di riabilitazione e logopedia. «Sono cambiata dentro e fuori – racconta –. Lo shock iniziale si è trasformato in forza, determinazione e voglia di guardare avanti. Vorrei trasmettere la mia esperienza a chi si trova nella stessa situazione: leggere le storie di altri pazienti mi ha dato coraggio, e ora desidero fare lo stesso per gli altri. Voglio tornare alla mia vita di sempre, e magari viverla ancora più intensamente».

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