Vi siete mai chiesti il vero motivo per cui si va spesso in bagno ad urinare? Com’è possibile che il bisogno sia costante, perpetuo e onnipresente? La spiegazione, oltre a essere fisiologia può essere connessa ad altri impulsi. Ecco quali:
- TENERE IL CONTO CORRETTO. Anche se può suonare esagerato, soddisfare lo stimolo fino a otto volte durante il giorno e una durante la notte, è normale.
- BERE POCA ACQUA. Contraddittorio? Forse. Sta di fatto che quando si beve di meno, l’urina diventa più concentrata e questo irrita la vescica, ergo, lo stimolo risulta costante. Bere di più, diluisce i liquidi e abbassa la sensazione di necessità impellente.
- POCO ALLENAMENTO. I muscoli pelvici soprattutto (il training “Kegel”, ovvero stringere e rilasciare i muscoli della zona pelvica). Se si indeboliscono i “muscoli che la trattengono”, addio serenità.
- LE DIMENSIONI CONTANO. È possibile che lo stimolo incontrollato sia la causa delle dimensioni ridotte della vescica. Modificarla è impossibile, ma allenarla sì, praticando lo “svuotamento cronometrato”. Nella pratica, per un giorno o due si fa pipì ogni 30 minuti e per i successici ogni 15. Questa routine allena la vescica e la rende più elastica.
- COLPA DEI FARMACI. Quelli diuretici, ad esempio, spesso consigliati per trattare la pressione alta ma che stimolano i reni a produrre urina molto più velocemente. Ma anche gli anticolinergici (che trattano di tutto: dall’asma all’ansia) aiutano a mantenere la vescica sgombra. Il consiglio? Quattro chiacchiere con il farmacista di fiducia.
- E SE CI FOSSE DELL’ALTRO? Lo stimolo costante potrebbe essere il segnale per un’infezione (candida), calcoli renali o diabete. Se si verifica un improvviso aumento della frequenza o uno stimolo decisamente più vivo, consultare il medico è d’obbligo. Anche se qualcosa di più grave è improbabile, sempre meglio esserne sicuri.
L’ansia spesso gioca brutti scherzi
Quando sei calmo e rilassato, la vescica si riempie gradualmente di urina. Durante la giornata, il corpo invia segnali al cervello che dicono: “Ehi, è ora di andare al bagno!” oppure “Stiamo tutti bene, puoi tenertela ancora un pochino”. Quando inizi a sentirti ansioso, tuttavia, le cose non vanno così lisce. In buona parte è dovuto al fatto che la vescica è strettamente connessa alla reazione alla paura da parte del corpo. Quando questa reazione si attiva, il cervello tende a ignorare tutti i segnali che ci dicono se è davvero il momento di fare pipì o meno. Al tempo stesso, i muscoli della vescica si contraggono e questo non fa che esercitare un’ulteriore pressione sulla vescica, facendoci precipitare alla toilette. In preda all’ansia tendiamo a essere molto più consapevoli del nostro corpo e delle sensazioni che proviamo, ipotizzano gli esperti. Ad esempio, a ogni battito cardiaco ci sembra che stia per scoppiarci il petto, ci concentriamo di più sul respiro oppure avvertiamo un bisogno irreprimibile di urinare.