lunedì, Marzo 17, 2025
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In inverno la circolazione va in letargo: la soluzione è il linfodrenaggio

Nella stagione invernale anche la circolazione rischia di andare in letargo. Si abbandonano gli sport all’aperto, si cede alla pigrizia, si soggiorna a lungo in ambienti ultra riscaldati, indossando calze e pantaloni pesanti. Le conseguenze sono immediate: gambe gonfie e doloranti alla sera, ristagno di liquidi e cellulite. Meglio giocare d’anticipo, muovendosi il più possibile e dando una mano al sistema circolatorio. Come? Un trattamento utile allo scopo è il massaggio linfodrenante.

Cosa si intende per massaggio linfodrenante.

Il massaggio linfodrenante, come dice la parola stessa, è un massaggio la cui finalità è far scorrere meglio la linfa nel torrente linfatico (che costituisce un complesso sistema vasale che scorre parallelamente al sistema vascolare arterioso e venoso ) per evitare che la linfa (cosi vengono definiti i liquidi che si accumulano nei nostri tessuti e che “raccolgono” tutti i cataboliti e le sostanze di scarto dell’organismo) ristagni nei tessuti e quindi nei vasi stessi, promuovendo un processo infiammatorio locale e poi sistemico con conseguenze negative dirette sui tessuti  ed in generale sull’organismo in toto (cellulite, anomalie della cute, pesantezza degli arti inferiori e rallentamento del circolo vascolare, precoce invecchiamento dei tessuti fino ad avere quella sensazione di stanchezza di cui non troviamo la causa che spesso ci accompagna). Il circolo linfatico rappresenta, in definitiva, un’efficace sistema attraverso cui l’organismo raccoglie liquidi e materiale di scarto dalla periferia del nostro corpo, per poi veicolarlo agli organi di depurazione (linfonodi, fegato, reni, polmoni), avendo quindi una funzione biologica natural detox finalizzata al riequilibrio e benessere dell’organismo.

Come si esegue il massaggio linfodrenante.

“Il massaggio linfodrenante” spiega il Dott. Domenico Ventura specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, “può essere eseguito attraverso l’utilizzo di macchinari ad alta specializzazione, che favoriscono la “rimessa in movimento” dei liquidi stagnanti, oppure con tecnica manuale ( DML ). Nel mio studio per eseguire al meglio questa tecnica utilizziamo macchinari ad ultrasuoni ultrafocalizzati, che oltre a mobilizzare i liquidi con un manipolo rotatorio a sfere multiple esegue una progressiva “ricompattazione” dei tessuti per garantire un effetto di recupero della silhouette più efficace, che intercalo, attraverso la collaborazione presso il mio studio di una operatrice di grande professionalità e competenza  che esegue il linfodrenaggio manuale (DML) con metodo Vodder – dal fisioterapista danese Emil Vodder che nel 1930 usò per prima questa tecnica. Il massaggio linfodrenante, sia mediante l’utilizzo di macchinari sia con tecnica manuale, deve seguire delle linee guida specifiche e costanti, ovvero tramite un leggero movimento pressorio sulla cute, che dev’essere lento e delicato e deve seguire il percorso della linfa: si inizia dai linfonodi del collo e del viso, dove la linfa si mescola al circolo ematico, per poi procedere nelle altre zone del corpo. Il movimento deve essere nella prima parte circolare, poi di pompaggio alternato a frizioni delicate della pelle, mai eccessive”.

Per chi è indicato e a cosa serve il massaggio linfodrenante.

“Il massaggio linfodrenante trova indicazioni molto diverse tra loro, tra cui stasi linfatica da sedentarietà, post interventi chirurgici, ristagno di liquidi su base ormonale come la gravidanza, infezioni, o utilizzo di farmaci per tempi prolungati, soprattutto corticosteroidi. Il linfodrenaggio è inoltre  prescritto per favorire il riassorbimento dei liquidi che ristagnando producono edemi, combattere gli inestetismi come la cellulite, e durante una gravidanza. Trova una specifica ed insostituibile indicazione nel post-operatorio dei miei pazienti sottopostisi ad un intervento di BodyContouring360 (la mia tecnica personale di rimodellamento corporeo ad alta definizione) in cui il sistema linfatico è rallentato nell’immediato postoperatorio con ristagno temporaneo di linfa e che trova risoluzione nelle tecniche di cui abbiamo scritto sopra” continua il Dott. Ventura. “Va sempre sottolineato che i maggiori benefici si ottengono associando dopo il massaggio linfodrenante (si a i trattamenti con macchinari che manuali) una moderata attività fisica almeno tre volte alla settimana (è sufficiente una camminata di 30-45 con passo moderato per attivare la pompa muscolare e mantenere attivo il circolo linfatico). Tra gli altri benefici: stimola la microcircolazione vascolare, favorisce l’aumento delle difese immunitarie e ha un effetto rilassante e riequilibrante in toto”.

Cosa succede dopo un massaggio linfodrenante.

Nel post trattamento il paziente si vede e si sente più leggero, meno carico di liquidi perchè la linfa viene “spinta” dal massaggio verso gli organi emuntori, e soprattutto nei reni viene escreta nelle urine (con aumento della diuresi) nel giorno del trattamento e quello successivo di solito. Si ha una sensazione di benessere e rilassamento dovuta al fatto che i tessuti sono più morbidi, con meno tensione e senza quella sensazione di “dolore” alla pressione che si ha quando i tessuti sono infiammati (cellulite) .

Quando è invece sconsigliato il linfodrenaggio.

Il linfodrenaggio, visti i suoi effetti benefici, trova poche controindicazioni, tuttavia sconsigliato nei soggetti affetti da infiammazioni acute, tumori maligni, edema cardiaco, a chi soffre di alterazioni della pressione, agli asmatici e durante il ciclo mestruale.

Con la consulenza del Dottor Domenico Ventura  specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica a Milano

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