Mentre continuano i bombardamenti a Kiev, Odessa, Kharkiv e Mariupol, nella giornata di ieri i Paesi occidentali hanno richiesto la convocazione di una riunione straordinaria urgente del Consiglio di sicurezza Onu domani, finalizzato a discutere degli sviluppi della situazione a Kiev. L’intervento ha avuto luogo questo pomeriggio: si attendono aggiornamenti.
Nel frattempo, lo scontro va avanti senza sosta, così come gli attacchi russi a edifici adibiti a rifugi civili. L’ultimo, in ordine di tempo, quello che ha coinvolto teatro di Mariupol.
Tra Putin e Zelensky, intanto, continuano gli attacchi mediatici: il primo accusa gli Ucraini di genocidio nel Donbass, mentre il secondo – all’interno di un video – ha parlato di circa 103 bambini uccisi dall’inizio del conflitto.
I negoziati
Per quel che concerne i negoziati, a breve una svolta potrebbe verificarsi. Dalla Turchia, inoltre, arriva la notizia di un possibile incontro tra Zelensky e Putin su suolo turco. In questo frangente – come riportato, tra gli altri, da will_ita – il Financial Times, grazie a cinque fonti al corrente della trattativa, sarebbe riuscito a ricostruire la bozza di trattato di pace su cui starebbero discutendo Russia e Ucraina.
«Si tratta di un documento articolato in 15 (altri dicono 17) punti, tradotti in inglese e in ucraino, che prevede che l’Ucraina rinunci per 15 anni a entrare nella NATO e ad ospitare sul proprio territorio basi o strumenti militari di altri Stati», si legge sulle pagine di will_ita. A quanto pare, il documento farebbe altresì riferimento al riconoscimento da parte ucraina delle due repubbliche separatiste del Donbass (Donetsk e Luhanks, ndr) come neutrali e della Crimea come annessa alla Russia, abbandonando ogni azione legale contro Mosca.
In cambio, l’Ucraina dovrebbe ricevere garanzie di protezione da una serie di alleati, tra cui Stati Uniti, Regno Unito e Turchia, che si assumerebbero l’obbligo di prevenire attivamente nuovi attacchi al Paese. «L’accordo non è ancora stato chiuso – prosegue will_ita perché i diplomatici stanno discutendo sulla natura di queste “garanzie” e sul destino dei territori di fatto annessi dalla Russia nel 2014». Tra i punti più critici dell’accordo, inoltre, rimangono quelli relativi a Crimea, Donetsk e Luhanks.
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