sabato, Aprile 19, 2025
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21 marzo, giornata Mondiale della Sindrome di Down: l’inclusione è un diritto

Con noi, non per noi: una richiesta di ascolto, supporto e autonomia

Ogni anno, il 21 marzo si celebra la Giornata Mondiale della sindrome di Down. Una data simbolica, scelta perché richiama la trisomia 21, la condizione genetica che caratterizza questa sindrome. Ma al di là dei numeri, questa giornata ha un significato molto più profondo: è l’occasione per dare voce alle persone con sindrome di Down, ai loro bisogni, alle loro aspirazioni.

Non basta parlare di inclusione: servono strumenti concreti

Il tema di quest’anno, scelto a livello internazionale, è “With Us, Not For Us” – “Con noi, non per noi”. Un invito forte a superare l’approccio assistenzialista e paternalista per abbracciare una visione in cui le persone con disabilità siano davvero protagoniste delle loro scelte. Non spettatrici della propria vita, ma soggetti attivi, capaci di decidere, contribuire, vivere pienamente.

Come sottolinea l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), non si tratta solo di promuovere una cultura dell’inclusione. È fondamentale garantire supporti concreti: educativi, lavorativi, relazionali. Le persone con sindrome di Down chiedono più strumenti per costruire una vita autonoma e dignitosa, con la possibilità di avere un impiego, vivere da soli, amare e vivere liberamente la propria affettività.

Dare spazio alle voci delle persone con sindrome di Down

Troppo spesso si parla per loro, senza ascoltarli davvero. Questa giornata vuole ribaltare questa logica, mettendo al centro le loro parole, i loro desideri, le loro sfide. Hanno diritto a essere ascoltati quando si parla di scuola, di lavoro, di vita indipendente, di relazioni. Hanno diritto di scegliere, di sbagliare, di essere sé stessi. Proprio come tutti noi.

Una società inclusiva non è un’utopia, ma una responsabilità collettiva

Includere non è un favore che si concede: è un diritto. Una società che funziona è una società che accoglie le differenze, che crea spazi per ogni voce, che sa andare oltre le etichette. Celebrare questa giornata significa anche interrogarsi su cosa possiamo fare, ogni giorno, per favorire questo cambiamento. A partire dai piccoli gesti, ma senza dimenticare l’importanza delle scelte politiche e istituzionali.

Il 21 marzo è un simbolo, ma il cambiamento inizia ogni giorno

Oggi si indossano calzini spaiati, si condividono messaggi e si accendono riflettori. Ma la vera sfida è rendere questi gesti parte della nostra quotidianità. Perché la diversità è una ricchezza solo se sappiamo riconoscerla, rispettarla e valorizzarla. La Giornata Mondiale della Sindrome di Down ci ricorda che non basta “fare qualcosa per loro”: è il momento di fare qualcosa insieme a loro. Con rispetto, con ascolto, con impegno.

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