Nella giornata di martedì, il Ministero della Salute ha aumentato il livello di allerta relativo alla diffusione della dengue proveniente dall’estero, principalmente a causa del significativo aumento dei casi in Brasile e in altri paesi del Sudamerica. Sebbene l’aumento dell’allerta sia stato riportato da alcuni giornali con toni talvolta allarmanti, al momento non ci sono rischi particolari per la diffusione della malattia in Italia.
Cos’è la Dengue
La febbre dengue è una malattia infettiva endemica delle regioni tropicali, causata dal virus omonimo e trasmessa attraverso le punture delle zanzare.
Nei casi in cui si presentino sintomi, i più comuni includono febbre, mal di testa, dolori muscolari e intorno agli occhi; alcune persone possono anche sperimentare nausea, vomito e rash cutaneo con irritazioni in varie parti del corpo. La diagnosi può essere complicata, soprattutto in paesi dove la malattia non è comune e viene quindi considerata meno probabile rispetto ad altre patologie, ma esistono test per individuare la presenza del virus nel sangue o gli anticorpi specifici che il sistema immunitario produce per combatterlo.
Non esiste una cura specifica per la dengue, quindi il trattamento si basa su un approccio di supporto. Si permette al sistema immunitario di superare l’infezione, mentre viene fornita una corretta idratazione e, se necessario, farmaci per alleviare i sintomi. In casi molto rari, la dengue può progredire fino a una forma emorragica, che può causare gravi emorragie interne, shock circolatorio e potenzialmente la morte. È stato osservato che coloro che hanno già avuto la dengue in passato, specialmente con un ceppo diverso del virus, hanno un rischio maggiore di complicazioni.
Dengue in Italia e le misure a Fiumicino
Di dengue in Italia si era parlato molto all’inizio di settembre del 2023 in seguito ad alcuni casi autoctoni rilevati in provincia di Lodi e in seguito in altre zone della Lombardia. I casi erano stati osservati con attenzione perché non derivavano da persone ritornate da un viaggio all’estero, dove può accadere che si contragga un’infezione, ma da persone che erano state infettate mentre si trovavano nella zona. A scopo di prevenzione, erano state effettuate attività di bonifica per ridurre le popolazioni di zanzare e il rischio di nuovi casi.
Date le allerte di dengue in molte regioni tropicali del mondo, l’Italia ha intensificato i controlli alle frontiere per impedire l’ingresso nel paese della zanzara vettore del virus. A Fiumicino, sono stati aumentati i livelli di vigilanza, compresa la disinfezione degli aerei provenienti da paesi a rischio. Numerosi focolai sono stati segnalati in varie aree del Sud America, dal Brasile all’Argentina. A seguito dell’incremento globale dei casi, il direttore generale degli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (Usmaf-Sasn) sta aumentando i controlli sui mezzi e le merci provenienti dai paesi dove “il rischio di contrarre la malattia è frequente e continuo”. Tra le misure previste il monitoraggio attento “sulla disinfestazione degli aerei” e la valutazione di eventuali ordinanze per interventi straordinari di sorveglianza e sanificazione.
Il vaccino sta arrivando in Italia
Oltre al controllo della popolazione di zanzare e alle misure preventive per ridurre il rischio di punture, sono disponibili alcuni vaccini contro la dengue. Lo sviluppo di questi vaccini ha richiesto tempo a causa della sfida nel creare un prodotto efficace contro la varietà di virus che possono causare la malattia.
In Italia, il vaccino prodotto da Takeda sarà reso disponibile a partire dalla prossima settimana, tramite l’Istituto Spallanzani di Roma, centro di riferimento per le malattie infettive nel nostro paese. La somministrazione avverrà presso l’ambulatorio delle malattie tropicali, ma solo su richiesta e attraverso un sistema di prenotazione.
L’allerta in Sud America
I dati recenti del Ministero della Salute brasiliano indicano oltre 512.000 casi di dengue e almeno 75 morti nel paese dall’inizio dell’anno. Ma la situazione preoccupante non riguarda solo il Brasile: in Sudamerica, con l’estate, aumenta la circolazione delle zanzare, e casi di dengue sono stati segnalati anche in Argentina, Uruguay e Paraguay. In Argentina, ad esempio, ci sono stati quasi 40.000 casi e 29 morti da metà dello scorso anno a inizio febbraio. La dengue è una malattia comune nei climi tropicali e subtropicali, ma stimare accuratamente il numero di casi globali è difficile perché molte infezioni sono asintomatiche. L’OMS stima tra 100 e 400 milioni di infezioni annue, ma il cambiamento climatico sta contribuendo ad un aumento dei casi, poiché le aree calde e umide favoriscono la proliferazione delle zanzare trasmettitori della malattia.