Il leiomioma uterino detto anche fibroma è il tumore benigno dell’utero in assoluto più frequente in questo organo. “E’ una massa di tipo solido che cresce all’interno della parete uterina. Più della metà delle donne affette da almeno un fibroma uterino” spiega la Dott.ssa Elisabetta Colonese, ginecologa e consulente del portale Mustela Formazioneinfanzia.it, “non presenta alcun sintomo, pertanto non è mai richiesto alcun trattamento specifico. Se invece il fibroma/i è responsabile di sintomi come emorragie durante la mestruazione, anemia secondaria, dolore cronico pelvico e durante i rapporti, urgenza minzionale, infertilità, stitichezza il trattamento a questo punto può rendersi necessario”. Quando si comincia a profilare la necessità di un intervento chirurgico (si parla in questo caso di Isterectomia, la procedura chirurgica che consiste nella rimozione dell’utero) è bene sapere che esiste una procedura alternativa alla chirurgia, grazie all’introduzione di una tecnica innovativa chiamata embolizzazione dell’arteria uterina.

Foto Elisabetta Colonese
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Come si effettua l’embolizzazione?

L’embolizzazione è una procedura che si segue molto spesso in anestesia locale, ed ha una durata estremamente breve che generalmente non supera i 30 minuti. Le recidive sono sicuramente molto inferiori rispetto all’intervento di chirurgia tradizionale. Molto spesso l’embolizzazione consente di trattare miomi estremamente grandi, anche superiori ai 25 cm potendo così dare una speranza anche a quelle donne che sono già state destinate alla rimozione dell’utero (isterectomia) e che invece possono continuare ad avere una valida possibilità ed opportunità per salvare il loro utero. Negli Stati Uniti l’embolizzazione del fibroma e della fibromatosi uterina è sempre più considerata la tecnica di scelta per tutte quelle donne che desiderino mantenere l’ utero.

Grazie all’embolizazzione si può ristabilire la fertilità

L’embolizzazione” spiega il Dott. Tommaso Lupattelli, specialista in radiologia interventistica e chirurgia vascolare, “viene eseguita mediante un semplice foro di circa 2 mm a livello inguinale dove un sottilissimo tubicino di plastica viene inserito per raggiungere l’arteria femorale da dove poi verrà veicolato direttamente all’interno della vascolarizzazione dell’utero. Una volta giunti all’interno della vascolarizzazione uterina con il catetere, il radiologo procede all’occlusione della vascolarizzazione del fibroma/i mediante l’iniezione di un particolare materiale chiamato materiale embolizzante. A questo punto il fibroma comincerà subito a regredire proprio a causa della cessazione del suo rifornimento ematico, andando a morire per mancanza di nutrimento“. L’embolizzazione è un intervento efficace per ristabilire la fertilità, e consentire alle donne in età idonea per concepire un figlio, di poter ottenere gravidanze future. La casistica del Team di embolizzazione coordinata dal Dott. Lupattelli può contare su più di 3000 interventi solo sul fibroma uterino eseguiti in diversi centri in Italia ( Milano, Bologna, Roma, Catania, Alessandria) con comprovata esperienza su questo tipo di trattamento.

Dott Tommaso Lupattelli
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