Le diete dei gruppi sanguigni rappresentano un tipo di regime alimentare che ci porta indietro di circa 80 anni. Questo genere di dieta, anche detta “emodieta”, nasce dall’ipotesi secondo cui a un determinato gruppo sanguigno corrisponderebbe una specifica lista di alimenti consentiti e una lista di cibi invece da evitare. Sebbene siano molte le testimonianze a favore della dieta dei gruppi sanguigni, da un punto di vista scientifico vi sono diversi fattori e perplessità che bisogna necessariamente tenere in considerazione.
Chi ha inventato il metodo della dieta in base al gruppo sanguigno
Le basi di questa dieta sono state formulate, negli anni ‘50, da un naturopata americano, il Dott. Peter James D’Adamo, il quale dedicò la sua carriera allo studio degli effetti che alcuni cibi possono avere sulla salute di determinate persone, in base al differente gruppo sanguigno, definito secondo il sistema AB0. L’obiettivo di questo regime alimentare, però, non è quello di favorire la perdita di peso. Perlomeno, non è l’obiettivo primario. In realtà, questo tipo di dieta punterebbe a migliorare la salute della persona, prevenendo lo sviluppo di malattie che, a detta di Mozzi e D’Adamo, sarebbero legate soprattutto agli alimenti che assumiamo ogni giorno. Le teorie del Dott. Peter J. D’Adamo sono state illustrate in seguito dal figlio, Peter D’Adamo, nel libro “Eat Right 4 Your Type”, un manuale dall’enorme successo, tradotto in decine di lingue in tutto il mondo. In Italia, la dieta dei gruppi sanguigni deve la sua fama al Dott. Piero Mozzi. Il medico piacentino abbraccia e sostiene le teorie secondo cui avere un particolare gruppo sanguigno possa determinare il modo in cui certi cibi influenzano la salute.
Cosa mangiare in base al proprio gruppo sanguigno
Come abbiamo appurato, la teoria alla base di questa dieta è quella secondo cui i quattro gruppi sanguigni, 0, A, B, ed AB, si sarebbero sviluppati nel corso della storia in momenti diversi. L’unica qualifica di padre e figlio è quella. Secondo Peter James prima e Peter dopo, esisterebbe un legame tra malattie e gruppo sanguigno, legame dovuto al modo in cui si legano determinati batteri. Secondo questa teoria, ognuno dei quattro gruppi sanguigni dovrebbe seguire una dieta specifica per ridurre il rischio di malattie croniche.
- Il gruppo 0 osserva un regime di sole carne, frutta e piante.
- Il gruppo A segue una dieta simile a quella vegetariana.
- Il gruppo B, oltre a carne e vegetali, può assumere anche latticini.
- Il gruppo AB segue con moderazione il gruppo A e il gruppo B.
La vera classificazione del gruppo sanguigno è più complessa di quanto proposto dalla dieta del gruppo sanguigno, e non ci sono prove scientifiche che dimostrino che seguire una dieta specifica in base a questa classificazione possa prevenire le malattie. Inoltre, non esiste una dieta “universale” che sia adeguata per tutte le persone di uno stesso gruppo sanguigno, poiché le esigenze alimentari dipendono da molti fattori individuali come età, peso, attività fisica e storia clinica. È importante consultare un medico o un dietista qualificato per ottenere consigli nutrizionali personalizzati e basati sulla scienza.