sabato, Aprile 26, 2025
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Corsa ai Saldi! Più compro e più sono felice?

La corsa ai Saldi

E’ innegabile che viviamo ormai da diverso tempo in una società che spinge tutti al consumismo, al possedere beni, nell’illusione che possano renderci felici.
In quest’ottica, anche la nostra mente ci spinge continuamente alla ricerca di forme di appagamento, materiali o anche psicologiche e relazionali, che riescano a soddisfare quel bisogno incessante e ancestrale di raggiungere la felicità, che paradossalmente diventa sempre più sfuggente e fugace. Nella rincorsa continua verso qualcosa che in realtà diventa sempre più difficile da raggiungere, la nostra mente si illude che quell’acquisto può divenire mezzo attraverso cui sentirsi appagati, sereni, completi.

Ma siamo sicuri che sarà così?

Il desiderio è per definizione senza fine poiché è sempre correlato ad una ricerca di appagamento; il desiderio non si esaudisce finché continuiamo a volere e, allo stesso tempo, continuiamo a volere proprio per continuare a nutrire quello stesso desiderio che ci fa sentire vivi, con uno scopo da raggiungere. Spesso al di là dell’articolo che si acquista, è l’atto in sé di acquistare ad essere gratificante. Un po’ come avviene nel circolo vizioso delle dipendenze: desidero un oggetto credendo che possa farmi sentire bene anche solo per un istante, voglio quell’oggetto, quindi lo compro pensando di stare meglio. Quando realizzo che quell’acquisto non migliora il mio senso di vuoto interiore, ma anzi addirittura lo intensifica, piombo in una spirale di impotenza che mi spinge a desiderare ancora. Il desiderio di possesso diventa l’unica alternativa possibile. In un vortice senza fine.

Ma….proviamo a fermarci un attimo. Ogni volta che cediamo all’impulso di un acquisto per sedare un nostro stato interiore di solitudine, dolore, insoddisfazione, rinforziamo inconsapevolmente questo schema mentale, che può diventare sempre più rigido e farci sentire senza via di fuga. Più lo schema diventa rigido, più si allontana la possibilità di guardarci dentro e di prendere contatto profondo con quelle parti di noi che ci fanno soffrire e ci spaventano.

Ma una via di fuga c’è sempre

Uscire da questo circolo è possibile se impariamo a coltivare la consapevolezza di noi stessi e del nostro stato emotivo. Come mi sento? Cosa mi manca? Cosa mi fa soffrire? Cosa mi rende felice?
Solo così facendo sarà possibile dedicarsi ad una passeggiata di shopping come momento di relax e di divertimento e non come rincorsa compulsiva alla ricerca famelica della felicità.

 

Dott.ssa Martina Mauti
Psicologa e Psicoterapeuta

 

Mauti Martina foto

 

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