Uno studio recente, condotto dal Policlinico Sa Matteo di Pavia, con la collaborazione dell’Università di Pavia, ha evidenziato un forte legame tra anemia mediterranea, detta anche talassemia, e l’invecchiamento precoce del cervello. La loro ricerca sottolinea come questa condizione ereditaria possa influire negativamente sulle funzioni cognitive, causate da alterazioni biologiche della malattia.
Che cos’è l’anemia mediterranea?
L’anemia mediterranea fa parte delle malattie genetiche contraddistinta da un’anomalia nella produzione di emoglobina, una proteina fondamentale per il trasporto di ossigeno al sangue. I sintomi sono diversi, stanchezza cronica, pallore e complicazioni più gravi che richiedono frequenti trasfusioni di sangue e terapia chelanti, una terapia su base biologica, per eliminare il ferro in eccesso accumulato nell’organismo.
Monitoraggio e prevenzione: un piano da seguire con costanza
Secondo i ricercatori, il legame tra talassemia e invecchiamento cerebrale precoce potrebbe risiedere nell’elevato stress ossidativo e nell’accumulo di ferro nel corpo, due fattori che compromettono la salute delle cellule nervose. Questi processi possono portare a un declino cognitivo, rendendo fondamentale un monitoraggio neurologico costante nei pazienti affetti da questa malattia.
Sono necessarie strategie di prevenzione specifiche per le persone affette da anemia mediterranea, come screening regolari delle funzioni cognitive e l’inserimento di terapie personalizzate che aiuterebbero a rallentare o prevenire il declino neurologico.
L’obbiettivo è una cura completa
La nascita di una cura utile per la talassemia ha segnato un passo avanti nella identificazione delle implicazione sistemiche della malattia, evidenziando l’importanza di un approccio multidisciplinare. Specialisti come neurologi e ematologi dovranno collaborare per sviluppare terapia innovative che aiutino a migliorare la qualità della vita dei pazienti, soprattutto per diminuire gli effetti collaterali a lungo termine dell’anemia mediterranea.
Le implicazioni dello studio aprono nuove prospettive per la ricerca clinica e per l’assistenza ai pazienti con anemia mediterranea. Continuare a indagare sul legame tra malattie genetiche e declino cognitivo potrebbe portare a scoperte rivoluzionarie, non solo per la talassemia, ma anche per altre patologie simili.