lunedì, Giugno 16, 2025
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Infarto nei giovani: fumo e sigaretta elettronica tra i principali rischi cardiaci

Fumo e cuore: un legame pericoloso nei soggetti sotto i 50 anni

“Il fumo di sigaretta è il più importante fattore di rischio di infarto cardiaco nei giovani, sotto i 50 anni, e nelle donne.
Non vanno assolte neanche le sigarette elettroniche: non sono innocue e a lungo termine possono provocare danni anche al cuore”.

Così Domenico Gabrielli, presidente della Fondazione per il Tuo cuore e direttore Cardiologia al San Camillo di Roma, nel corso del 56° Congresso nazionale di cardiologia Anmco iniziato oggi a Rimini.

L’intervento del cardiologo ha acceso i riflettori su una verità troppo spesso sottovalutata: l’associazione tra tabagismo e patologie cardiovascolari, che colpisce in particolare i giovani e le donne, popolazioni ritenute erroneamente a basso rischio.

Infarto e giovani: rischio moltiplicato nelle donne fumatrici

Gabrielli ha evidenziato come le donne fumatrici abbiano “un rischio di infarto cardiaco 6 volte maggiore rispetto alle non fumatrici e le donne che fumano ed usano contraccettivi orali hanno un rischio di infarto cardiaco o di ictus 5 volte più alto” rispetto alle non fumatrici che non li usano.

Il professore ha ricordato che il fumo di sigaretta può danneggiare le cellule che rivestono internamente le arterie aumentando “il rischio di aterosclerosi e infarto cardiaco”.
Eventi il cui rischio è aggravato anche da altri fattori: “l’ipertensione, il diabete, gli alti valori di colesterolo nel sangue, l’obesità e uno stile di vita sedentario”.

Il rischio cardiovascolare non va dunque valutato solo in termini di età o familiarità, ma anche in relazione a comportamenti modificabili, tra cui il fumo è il più incisivo.

Sigarette elettroniche e cuore: i rischi dello svapo sottovalutati

Le sigarette elettroniche “determinano il vaping con nicotina, glicerina e glicole” ed è stato dimostrato, sebbene le sostanze siano meno dannose rispetto a quelle da combustione diretta, un “ispessimento della parete delle arterie (fattore di rischio per l’infarto del miocardio e per l’ictus cerebrale) e un incremento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. Il tutto già nei primi trenta minuti successivi alla ‘svapata’”.

L’allarme riguarda quindi anche lo svapo, spesso percepito come alternativa sicura al fumo tradizionale. In realtà, anche le e-cig hanno un impatto diretto su pressione e attività vascolare, rendendole pericolose per chi ha predisposizione o patologie cardiovascolari.

Fumo passivo e danni cardiovascolari: rischio anche per i bambini

Gabrielli ha poi concluso sottolineando i rischi del fumo passivo, “principale inquinante negli ambienti chiusi, in quanto comporta l’inalazione di agenti nocivi per l’organismo, derivanti dalla combustione lenta del tabacco contenuto in una sigaretta, in un sigaro o in una pipa e dall’aspirazione del fumo espirato dal fumatore, diluito con l’aria dell’ambiente”.

Ha ricordato infatti che “l’incidenza di malattie cardiovascolari e cancro al polmone aumenta rispettivamente del 25-30% e del 20-30% per i non fumatori esposti a fumo passivo”, con rischi maggiori per i bambini: “Circa 700 milioni di bambini, ossia almeno la metà dei bambini nel mondo, respirino aria contenente fumo di tabacco, in particolare a casa”.

Il dato è allarmante e pone una responsabilità precisa sugli adulti: tutelare i minori dal fumo passivo non è solo un atto di civiltà, ma un dovere sanitario e sociale. La prevenzione inizia in casa, soprattutto per le generazioni più vulnerabili.

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