Solo il 4% delle risorse destinate alla prevenzione
Il Servizio sanitario nazionale si trova di fronte a un grave squilibrio: mancano circa 175mila operatori sanitari, mentre solo il 4% della spesa pubblica viene destinato alla prevenzione. A ciò si aggiunge un Paese che invecchia rapidamente e che investe ancora troppo poco in salute e in politiche di contrasto alle disuguaglianze.
Nonostante le difficoltà, l’Italia continua a registrare risultati di salute di alto livello, con un’aspettativa di vita tra le più alte al mondo. È quanto emerge dal Forum annuale di Meridiano Sanità, giunto alla XX edizione e dedicato quest’anno al tema “Salute, società, economia: alla ricerca di un nuovo equilibrio”, in corso a Roma.
“Questa ventesima edizione è un invito a guardare ai prossimi vent’anni con la consapevolezza che solo attraverso collaborazione e responsabilità potremo costruire un equilibrio sostenibile tra demografia, salute ed economia”, ha dichiarato Valerio De Molli, managing partner e CEO di The European House – Ambrosetti e TEHA Group.
La sanità italiana sta attraversando una fase delicata. Negli ultimi due decenni, la popolazione over 65 è raddoppiata, con un conseguente aumento della domanda di cure e della spesa sociale. Tuttavia, la spesa sanitaria pubblica non è cresciuta con lo stesso ritmo: con circa 2.700 euro pro capite (a parità di potere d’acquisto), l’Italia resta al di sotto della media europea.


