sabato, Aprile 26, 2025
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La Giornata Internazionale dell’infermiere: loro stanno “dalla parte del cittadino”

La Giornata Internazionale dell’infermiere

Il 12 maggio è nata Florence Nightingale, fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne, ecco perché quella data è stata scelta ormai decenni fa dall’International Council of Nurses, diventando la Giornata Internazionale dell’infermiere. A partire dal 1992 in tutto il mondo si cerca con questa giornata di sottolineare l’impegno degli infermieri, anche italiani, sui temi della solidarietà e dell’alleanza con i pazienti e le loro famiglie. Gli slogan proposti da 10 anni a questa parte ribadiscono la scelta di stare “dalla parte del cittadino”. Il 12 maggio è così diventato l’occasione per far sì che la professione infermieristica “parli un po’ di sé” ai i ricoverati negli ospedali, agli utenti dei servizi territoriali, agli anziani, agli altri professionisti della sanità, ma anche ai giovani che devono scegliere un lavoro: a tutti coloro che nel corso della propria vita hanno incontrato o incontreranno “un infermiere”.

L’assistenza infermieristica è una vera professione

La capacità interpretare e rispondere ai bisogni socio assistenziali e sanitari, permette agli infermieri di condividere con le persone, con le famiglie, con le istituzioni locali e con tutte le strutture socio-sanitarie del territorio, un vero e proprio progetto di salute, nel rispetto della dignità della persona e del suo contesto di vita. “Questa ricorrenza oggi è ancora più importante e significativa dopo l’emergenza Coronavirus che ha travolto tutto il mondo e il personale sanitario” commenta Danilo Massai, presidente dell’ordine delle professioni infermieristiche interprovinciale di Firenze e Pistoia. “L’assistenza infermieristica è una professione che, ora più di prima, richiede forza fisica, mentale ed emotiva. Gli infermieri a lavoro in questi giorni difficili stanno ricordando e onorando, con il loro operato, i sacrifici e i progressi compiuti dall’intera categoria, dal 1800 a oggi. Celebriamo dunque Florence Nightingale e tutti gli infermieri impegnati, a vario titolo e negli ambiti più disparati, ad assistere e salvare vite umane ogni giorno”.

Cosa chiedono oggi gli infermieri?

Dal Rapporto Civico, presentato da Cittadinanzattiva con la Fnopi e la Federazione nazionale ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, emerge un quadro preciso di quella che oggi è la posizione dell’assistenza infermieristica: i cittadini “riconoscono” infatti gli infermieri come un punto di riferimento rispetto ai propri bisogni di salute, ma questa funzione fondamentale non viene ancora riconosciuta dalla politica e dalle istituzioni, né dalle organizzazioni aziendali. A questo si aggiunge anche il divario retributivo: i 460.000 professionisti in Italia ricevono i compensi tra i più bassi d’Europa e le condizioni di lavoro sono inadeguate sotto tutti gli aspetti. Quasi il 60% degli infermieri dichiara, soprattutto dopo la prova durissima della pandemia, di non avere ancora accesso a supporti psicologici. Lo sviluppo clinico, professionale e culturale della loro professione: dal rapporto emerge che quasi l’80% degli infermieri ha un percorso accademico post-base, professionisti specializzati con la necessità urgente di maggiori percorsi accademici per valorizzare le proprie competenze cliniche, a vantaggio dei pazienti.

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