Aumentano gli italiani che scelgono di non mangiare più carne. “È vegetariano il 7,2% degli italiani, seguiti dal 2,3% di chi si dichiara vegano. Il 5% dichiara di essere stato vegetariano in precedenza. Tra i vantaggi di questa alimentazione ci sarebbe la sensazione di una migliore condizione fisica (86,4%)”. Ma soprattutto, “il trend di coloro che si dichiarano vegetariani è in crescita rispetto allo scorso anno (+3%), invertendo il trend negativo iniziato nel 2021 e segnando il valore più alto rilevato nei 10 anni considerati”. É la fotografia che scatta il 36esimo Rapporto Italia dell’Eurispes.

I dati emersi

Coloro che si dichiarano vegani sono “invece stabili rispetto al 2023: sembra quasi che si possa iniziare a considerare il valore percentuale di poco meno del 2,5% come un valore consolidato nella popolazione, se si esclude il calo del 2022. Interessante – si legge nel report – è valutare la variazione decennale della percentuale di popolazione vegana: tra il 2014 e il 2024 il campione vegano rilevato si è quadruplicato”.

Se “l’86,4% del campione che si è dichiarato vegetariano/vegano afferma” appunto “di sentirsi meglio fisicamente – sottolinea l’Eurispes – il 73,3%” sostiene “di mantenere con più facilità il peso forma. Anche la creatività in cucina sembra beneficiarne, secondo il 66,5% degli intervistati. Unico svantaggio” la nostalgia per “i sapori dell’alimentazione tradizionale: li rimpiange il 39,8%”.

“Il 36,1% dei vegetariani/vegani non si sente ‘mai’ infastidito in presenza di persone che mangiano carne/pesce, ma nel complesso il 63,8% dice di esserlo ‘qualche volta’, ‘spesso’ o ‘sempre’. Solo il 23,6% non ha mai notato un atteggiamento negativo e intollerante nei suoi confronti, mentre ben il 76,4% riporta episodi di questo tipo, anche se con diversa frequenza”, evidenzia il sondaggio dell’Eurispes. Dall’altra parte, “l’86,8% di chi è onnivoro dichiara di sentirsi per nulla o poco infastidito in presenza di persone che seguono un’alimentazione vegetariana/vegana; esiste però una quota, anche se minoritaria, di chi prova molto e abbastanza fastidio (13,2%)”.

L’indagine sugli italiani a tavola ha esplorato anche le abitudini in relazione all’assunzione di alcuni alimenti ‘senza’, chiedendo agli intervistati se acquistano alimenti privi di glutine, lattosio, lievito, uova e zucchero. “I più consumati – risulta – sono gli alimenti senza lattosio (30,9%), acquistati per il 19,8% da coloro che non sono intolleranti. A seguire, gli alimenti senza zucchero (25%), senza glutine (21%), senza lievito (18,3%) e senza uova (13,8%). Ad acquistarli sono soprattutto coloro che non sono intolleranti, rispetto a coloro che hanno un’intolleranza certificata”, conclude l’Eurispes.