Il #CarbonaraDay
Sono già passati 7 anni dal primo festeggiamento ufficiale di uno dei piatti più conosciuti, amati e copiati al Mondo, ovvero la carbonara. Ogni 6 aprile si festeggia il Carbonara Day, una festa istituita dall’Unione Italiana Food e International Pasta Organization. L’hashtag #carbonaraday o #mycarbonara spopola sui social sia che a fotografare i piatti siano cuochi navigati che cuochi alle prime armi. La carbonara è un piatto relativamente giovane, che ha fatto capolino sulle tavole italiane solo nel secondo dopoguerra, piacendo fin da subito a tutti, diventando un vero patrimonio nazionale.
La nascita della carbonara
La diatriba sulla sua nascita però è accesa. C’è chi sostiene infatti abbia origini che la portano ben prima del 1944, legandola ai carbonai appenninici, che preparavano questo piatto sfruttando ingredienti semplici e facilmente reperibili, derivanti dal piatto “cacio e ova” tipico degli Appennini abruzzesi. Un’altra ipotesi collegherebbe la carbonara alla cucina napoletana individuando nel trattato del 1837 “Cucina teorico-pratica” di Ippolito Cavalcanti la probabile origine del piatto. Tornando a quella più probabile, la carbonara sarebbe l’unione di una ricetta tipica italiana ovvero la pasta fatta da un bravo cuoco di una trattoria di “Vicolo della Scrofa” a Roma, con gli ingredienti della cosiddetta “Razione K” dei soldati americani, ovvero tuorli d’uovo in polvere e bacon. Un’altra curiosità sta poi ne ricordare che l’inventore della “Razione K”, che veniva servita in accompagnamento agli spaghetti per integrare la dose di carboidrati, è Ancel Keys, colui che scoprì successivamente la dieta mediterranea.
La preparazione
A Roma ovviamente si rispetta la ricetta da manuale senza alcuna variazione sul tema, nonostante sia una delle ricette più rivisitate e capace di far rabbrividire in qualche caso anche un bambino. Fondamentale è la scelta degli ingredienti di prima qualità: dal guanciale (ben stagionato) al pecorino romano D.O.P. a cui si aggiunge una piccola quantità di Parmigiano per rendere il tutto un po’ più dolce e delicato. Nella Carbonara l’uovo dà cremosità (non deve essere liquido), il guanciale croccantezza, il formaggio la sapidità, il pepe la nota speziata.