Il Dott. Schiroli porterà l’Implantologia Subperiostale nelle Università italiane. Il prossimo maggio si svolgerà il primo workshop integrato all’interno del Master di Implantoprotesi dell’Università di Napoli. Ma nei prossimi mesi interesserà anche altri prestigiosi Atenei della penisola. Si tratta di un binario didattico parallelo alle attività di live surgery, veicolato tramite i master universitari. Abbiamo approfondito l’argomento intervistando il Dott. Guido Schiroli, specialista in Implantologia Subperiostale e docente del workshop.
L’intervista al Dott. Schiroli
Dott. Schiroli, come sta andando la vostra attività formativa? Avete eventi in programma nei prossimi mesi?
Certamente. Il nostro percorso, così come lo abbiamo concepito dall’inizio, sta procedendo in modo fluido e organizzato nei minimi particolari. Infatti, oltre alla necessaria divulgazione sui social che informa in modo anche diretto l’utente finale, ovvero il paziente, la nostra scelta è stata quella di puntare soprattutto su una formazione e informazione scientifica capillare nei confronti dei professionisti odontoiatri.
Esatto, ricordiamo dell’articolo e della sua partecipazione al meeting di Dubai e di Colonia. Ma cosa bolle in pentola?
È iniziata per così dire la “fase 2“. Mentre continuano le attività private locali di live surgery – le prossime sedi saranno a Roma, Catanzaro, Bologna e Vicenza – inizieremo a breve le lezioni nei master Universitari. Il prossimo 17 maggio, a Napoli, presso l’Università Federico II, terrò una lezione di un giorno intero nell’ambito del programma del Master universitario di Implantoprotesi dell’Ateneo partenopeo. Il presidente Prof. Gilberto Sammartino, Professionista e Docente di fama internazionale (fondatore di SENAME, un’importante società scientifica di Implantoprotesi del mediterraneo che racchiude tutti i Paesi che si affacciano sul “mare nostrum“) mi ha cortesemente invitato a partecipare al Master presentando il sistema Subperiostale SP4.
E come si svolgerà la lezione?
Più che una lezione sarà un vero e proprio corso che in ambito scientifico universitario chiamiamo “workshop”, ovvero una lezione frontale articolata su tutti gli aspetti pratici della procedura clinica del protocollo SP4, che si svolge nell’arco dell’intera mattinata. Poi, nel pomeriggio, con il supporto dell’azienda, vi sarà una prova pratica con modellini di test e il software, in modo tale che i partecipanti possano imparare a progettare in forma autonoma il dispositivo subperiostale e si possano esercitare manualmente su modelli anatomici di casi reali nel posizionamento ed avvitamento del dispositivo in titanio fornito dall’azienda appositamente per le prove.
Si tratta quindi di un vero e proprio “format universitario”?
Esatto. È una modalità di insegnamento consolidata da tempo all’interno dei master universitari, sia in Italia che all’estero, e che abbiamo già svolto in passato su altri temi così innovativi. Bisogna ricordare che i partecipanti ai Master post lauream sono professionisti, quindi già laureati e spesso anche già specializzati in altri ambiti o altri Atenei. È possibile quindi che i cosiddetti “discenti” siano professionisti con alle spalle già lunghe carriere cliniche che desiderano aggiornarsi in modo scientifico. Ricevono quindi, dopo aver discusso una vera e propria tesi, il diploma di Master in Implantoprotesi, titolo ufficialmente riconosciuto anche all’estero.
Pensate quindi di riproporlo anche altrove?
Certamente. faremo lo stesso tipo di workshop venerdì 8 novembre presso l’Università di Genova nell’ambito del master di Implantoprotesi e probabilmente nel prossimo anno saremo presenti anche in altre sedi universitarie italiane. Ma posso anche anticipare che proprio in questi giorni abbiamo ricevuto l’invito dall’Università di Genova a partecipare al Master internazionale di Implantoprotesi. Vale a dire che il nostro Ateneo, che vanta una lunga storia e che è sempre più dinamico nell’offrire percorsi formativi di particolare interesse, eseguirà un bando di partecipazione internazionale che accoglierà quindi iscrizioni anche dall’Europa e altri Paesi. Si tratta di un progetto ambizioso e importante che era già stato svolto in passato e che il corpo docente, in primis il Presidente Prof.ssa Maria Menini e i coordinatori, gestiranno con l’esperienza consolidata nelle precedenti edizioni.