Il tradimento è un argomento complesso, un’esperienza personale e relazionale di non facile risoluzione.
Partiamo da un dato che potrebbe sembrare paradossale: il periodo in cui tendenzialmente avvengono maggiori tradimenti coincide, per gli uomini, con la nascita del primo figlio.
Ciò non significa che siano solo gli uomini a tradire, ma ci permette di connettere l’esperienza del tradimento ad un momento di potenziale crescita e cambiamento.
Chi sono gli amanti?
Quando si parla di tradimento l’associazione immediata è quella di pensare al tradimento sessuale. È importante acquisire consapevolezza sui diversi volti degli amanti.
Non esiste, infatti, solo il tradimento sessuale ma si può tradire l’altro e il rapporto di coppia in vari modi.
Tra gli amanti più comuni troviamo nelle esperienze di uomini e donne: i figli, il lavoro e le famiglie d’origine.
Spesso si tradisce sessualmente il partner quando già uno di questi “amanti” ha invaso il terreno di coppia.
Cosa si cela dietro il tradimento?
Oltre al partner, si tradisce il progetto di coppia, o familiare, l’immagine di sé, le aspettative proprie e dell’altro.
L’amante non è mai la causa di un malessere ma il sintomo: un terzo si introduce nella coppia quando c’è spazio e distanza tra i due partner, quando non vi è sufficiente intimità.
Provando ad eludere il rischio di semplificare eccessivamente il tema, giudicando il comportamento di chi tradisce, è importante potersi interrogare sul significato individuale e relazionale del gesto.
Spesso dietro un tradimento sessuale si nasconde una scarsa maturità emotiva, un problema di dipendenza, come l’uomo che si sente trascurato quando la propria partner sintonizza le attenzioni sul figlio appena nato, un tentativo di autosabotaggio, la paura di crescere.
Chi tradisce, talvolta, prova una forte rabbia verso il partner, non riconosciuta ma agita.
Inoltre, ogni persona interiorizza, in età infantile, delle teorie su di sé e sul mondo, che inconsciamente testerà, ricercandone le conferme. Ad esempio, quando si ha avuto un’esperienza precoce di abbandono, come il rifiuto da parte di un genitore o la sua morte, inconsciamente si potrebbe provocare l’abbandono del partner attraverso il tradimento, mossi dal bisogno di rivivere il trauma non elaborato.
Tollerare la serenità e la crescita è una sfida per ciascuno di noi, nonostante a livello razionale siano mete desiderate.
Il diritto di crescere ed essere sereni è spesso una faticosa conquista.
La coppia in terapia
Il tradimento, generalmente, rappresenta un bivio per la coppia e uno spartiacque che segna un prima e un dopo.
Lo psicoterapeuta ha il compito di accompagnare la coppia a comprendere a fondo il significato dell’esperienza vissuta, non identificando il carnefice e la vittima, bensì favorendo la possibilità di reperire la co-responsabilità e quindi il senso di sé, di ciascun partner.
La fiducia tradita è un vissuto doloroso, di non facile riparazione. Riconoscere la propria parte attiva nella dinamica relazionale non significa giustificare l’altro ma non sentirsene in balia.
Il tradimento si configura così come un evento, che come ogni crisi, se attraversata con consapevolezza, racchiude un forte potenziale evolutivo, a prescindere dall’epilogo della relazione.
“Nel timore di non essere amati o di perdere la persona che amiamo, si cela anche il bisogno di comprendere le ragioni delle nostre insicurezze (Aldo Carotenuto).”
A cura della Dott.ssa Giulia Gregorini
Psicologa – Psicoterapeuta