Il 2 ottobre in Italia si celebra la festa dei nonni, a norma della legge n. 159 del 31 luglio 2005.

Papa Francesco ha inoltre istituito in tutta la Chiesa ogni quarta domenica del mese di luglio, la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, a partire dalla memoria dei patroni cattolici, Santi Gioacchino e Anna, nonni materni di Gesù, commemorati il 26 luglio.

In queste brevi righe rifletteremo su alcuni degli aspetti che riguardano il ruolo psicoeducativo dei nonni nella famiglia e nella società.

Diventare nonni

La nascita di un bambino è un evento che coinvolge tutta la famiglia e che richiede un processo di adattamento. Insieme al bambino nascono due genitori, quattro nonni ecc..
È un momento che, come una cartina tornasole, rispecchia il grado di maturità emotiva dei componenti della famiglia e racchiude una crisi evolutiva. Per comprendere il rapporto dei nonni con i nipoti è infatti fondamentale osservare il loro rapporto con i propri figli.

Se, ad esempio, una donna neomamma non ha reciso emotivamente il cordone ombelicale con la propria madre, ciò potrebbe concorrere a determinare una confusione di ruoli e quindi un’invasione di confini. La nonna potrebbe assumere la funzione genitoriale nei confronti dei nipoti. Occorre quindi crescere sinergicamente con l’obiettivo di delineare ruoli coerenti e confini chiari.

La stagione di vita dei nonni

Tendenzialmente si diventa nonni in età anziana, in una fase della vita in cui si affrontano eventi critici, come il pensionamento. È importante accettare l’avanzare dell’età, i limiti del tempo, elaborando la propria esperienza, tracciando un senso di Sè.
Un nipote è naturalmente e comprensibilmente un nuovo stimolo, oltre che una gioia immensa ma è importante che non occupi tutto lo spazio mentale e quotidiano dei nonni.
Un bambino, infatti, crescerà e diventerà gradualmente meno dipendente. Ha bisogno di sentire intorno a lui figure adulte che hanno propri spazi vitali, che non dipendono esclusivamente da lui, che lo sostengono verso le autonomie e l’esplorazione del mondo.

Nonni e nipoti

I nonni sono una figura eccezionale nel mondo affettivo di una persona. Rappresentano la continuità con le origini, sono testimoni speciali della storia familiare.
Costituiscono quel terzo che può mediare il rapporto dei nipoti con i genitori e con la società. Sono una culla rassicurante e spesso i maggiori maestri della creatività. I bambini si divertono molto con i nonni, nel fare insieme delle attività, manuali, avventurose, conoscitive. Ciò ha un valore immenso, soprattutto in una società digitale, dove il rischio è disabituarsi al contatto umano.

Nonni e società

I nonni sono coloro che possono fungere da cuscinetto tra i ritmi frenetici moderni delle famiglie. Genitori che lavorano con ritmi disumani, intrappolati nei tempi incessanti, trovano sollievo nella disponibilità dei nonni a prendersi cura, senza sostituirsi, dei nipoti. I nonni sono un grande valore per la società.

Crescita e Appartenenza

Viviamo in un tempo storico in cui si valorizza la corsa, l’efficienza, la velocità nel bruciare le tappe. Si propongono modelli di bambini già grandi, veloci e competitivi.
La tendenza è quella di problematizzare manifestazioni infantili sane. Ad esempio, la naturale e fisiologica paura dei bambini, viene vissuta a volta dagli adulti come motivo di derisione, come anomalia, come oggetto di confronto esasperato con gli altri. In realtà, per promuovere le autonomie non c’è modo migliore che costruire e curare il senso di appartenenza. Solo a partire da una salda appartenenza si potrà davvero raggiungere il diritto alla libertà di riconoscere se stessi, scoprire il mondo e valorizzare la propria soggettività. I nonni sono i testimoni eccezionali e insostituibili dell’appartenenza, i primi alleati della crescita; sono quel ricordo speciale che scalda il cuore ad ogni età.

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Dottoressa Giulia Gregorini, Psicologa e Psicoterapeuta 

A cura della Dott.ssa Giulia Gregorini
Psicologa – Psicoterapeuta