Le vacanze estive evocano nell’immaginario collettivo e nell’esperienza comune un periodo in cui si fanno nuove conoscenze, ci si coinvolge in flirt passionali, guidati da uno stato d’animo di leggerezza che incoraggia i nuovi incontri.
La vacanza rappresenta un’evasione dalla routine, un periodo distensivo, in cui comprensibilmente si ha voglia di disimpegno e divertimento.
Non c’è alcun giudizio negativo sulla possibilità di vivere delle avventure estive passionali senza un risvolto sentimentale e un seguito, ma non di rado uno dei due protagonisti rimane “scottato” per la mancata evoluzione del rapporto, su cui aveva proiettato fantasie e aspettative idealizzate.
L’attrazione per gli amori impossibili: dalla leggerezza del flirt al peso della delusione
Un flirt concluso può diventare motivo per rimuginare e può suscitare malinconia e tristezza quando non è stato vissuto in egual modo dalle persone coinvolte.
Spesso è l’assenza di una comunicazione chiara e di riconoscimento ed espressione autentici dei propri bisogni che può alimentare aspettative irrealistiche.
Inconsciamente, sovrainvestire emotivamente in un’esperienza estiva in cui l’altro appare interessato solo al divertimento, può rappresentare una delle manifestazioni dell’attrazione per gli amori impossibili. Il fascino per le porte chiuse è molto diffuso. Anche se provoca consciamente sofferenza, inconsapevolmente è rassicurante.
Le persone spaventate dall’intimità tendono infatti a reiterare attrazioni per persone non disponibili emotivamente.
Ciò può confermare sia teorie interne inconsce sull’immagine di sé svalutante, come non sufficientemente amabile, sia la percezione dell’esterno come inaffidabile e può persino rinforzare la dipendenza dalla famiglia d’origine, interferendo sul proprio percorso di crescita.
Un rapporto di coppia, infatti, costituisce un movimento di separazione dalla famiglia, un investimento affettivo extra familiare.
Analogamente, anche la persona che rigidamente vive il flirt come un’esperienza predeterminata, che non può a priori trasformarsi, può inconsciamente temere incontri che nella quotidianità potrebbero più facilmente evolvere.
Quando la distanza diventa vicinanza: dal flirt all’innamoramento
A volte la paura dell’intimità può trovare nel flirt una graduale risoluzione.
Spesso, in vacanza ci si incontra tra persone distanti geograficamente nella quotidianità.
Può accadere che la conoscenza iniziata con un flirt attenui l’ansia del legame e la distanza faciliti un coinvolgimento graduale che non fa sentire troppo esposto chi è molto spaventato.
Se entrambe le persone coinvolte sono inconsciamente timorose verso un legame sentimentale ed approcciano con cautela alla conoscenza ciò può favorire un’evoluzione del rapporto, se ciò corrisponde al sentire reciproco.
Se al contrario, le persone coinvolte reagiscono in maniera opposta all’inconsapevole paura dell’intimità ed una delle due tende ad accelerare i tempi e i movimenti di avvicinamento, con molta probabilità il rapporto si esaurirà rapidamente, perché l’altra persona si sentirà facilmente invasa e porrà una distanza.
Flirt estivi: raccomandazioni per l’uso
I flirt estivi colorano le proprie vacanze di buon umore, possono consumarsi in incontri passionali, possono evolvere in relazioni o mai concretizzarsi.
Al di là del loro esito alcuni accorgimenti possono far sì che i flirt restino un’esperienza di vitalità e non un motivo per rovinarsi l’estate:
- È importante riconoscere i propri bisogni e comunicarli all’altro.
- È fondamentale ascoltare non solo le parole dell’altra persona, ma osservarne i comportamenti.
- Avere un buon grado di consapevolezza di sé permette di fare le esperienze sintoniche con il proprio sentire, avendo un adeguato contatto con la realtà senza rifugiarsi nell’idealizzazione e in aspettative irrealistiche.
- In ogni tipo di legame, dal flirt all’amore, c’è un ingrediente indispensabile: la reciprocità.
A cura della Dott.ssa Giulia Gregorini
Psicologa – Psicoterapeuta