I legamenti crociati (anteriore e posteriore) rappresentano un cardine fondamentale per la stabilità del ginocchio. Il legamento crociato anteriore è più soggetto a lesioni traumatiche rispetto al crociato posteriore e si lesiona solitamente a causa di un trauma distorsivo, che rende difficile o impossibile praticare attività sportive. Inoltre, la lascità che se ne determina può portare, nel tempo, ad una esponenziale usura delle cartilagini dei menischi.

I sintomi a breve e lungo termine

È necessario distinguere la sintomatologia tra acuta e residua. “Il dolore acuto si avverte in fase post traumatica ed è generalmente accompagnato da gonfiore articolare e dall’impossibilità di muovere completamente l’articolazione. Questa condizione – continua il Dott. Davide Gorini, chirurgo ortopedico – si verifica tipicamente nei primi 10 giorni dal trauma. Sul lungo termine, invece, si può manifestare instabilità articolare soprattutto di fronte a movimenti di carico e torsione del ginocchio, con conseguente cedimento, molto spesso incompatibile con gli sport ad alto contatto come calcio, sci, rugby, pallavolo, basket. Questa condizione risulta fastidiosa anche nell’ambito delle più comuni attività quotidiane”.

Dott. Davide Gorini, Ortopedico del Ginocchio – Traumi sportivi del ginocchio

Mi rivolgo allo specialista: ora cosa succede?

Se il trauma è appena avvenuto e il paziente accusa dolore acuto, versamento, limitazioni del movimento, il primo passo è affidarsi ad una terapia infiammatoria, con annesso riposo e utilizzo di ghiaccio sulla zona interessata. “Durante la fase acuta del trauma – spiega il Dott. Fabio Oliva, chirurgo ortopedico – la valutazione clinica può risultare difficoltosa, ragion per cui potrebbe essere necessario ripetere la visita in un secondo tempo, quando il ginocchio risulta più trattabile. La diagnosi di lesione del legamento crociato anteriore è essenzialmente clinica, supportata e confermata da risonanza magnetica, che permette di osservare meglio la lesione stessa e valutare se vi siano anche altri problemi che interessano i menischi o altre strutture articolari”.

È sempre necessario l’intervento?

Spesso si rende necessario nei confronti dei soggetti sportivi, degli atleti agonistici e dei pazienti giovani; raramente per gli over 50. Il Dott. Pietro Rettagliata, chirurgo ortopedico, fa chiarezza: “Il legamento crociato anteriore lesionato non può essere recuperato, quindi deve essere sostituito. Le tecniche più frequentemente utilizzate prevedono la sostituzione del legamento attraverso l’impiego di tendini propri, più specificamente utilizzando una porzione del tendine rotuleo o, più spesso, i tendini flessori, che vengono prelevati e innestati all’interno dell’articolazione utilizzando una tecnica artroscopica”. Solo in casi particolari si ricorre a tessuti di banca o a legamenti artificiali.

Dott. Davide Gorini, Ortopedico del Ginocchio – La protesi di ginocchio

La fase post-operatoria

Il paziente viene messo in piedi in giornata con carico completo sull’articolazione, seppur aiutato da stampelle. Dopo circa una settimana prenderà il via un percorso fisioterapico personalizzato volto prima al controllo del dolore e dell’infiammazione e progressivamente al recupero del movimento articolare e del tono muscolare. L’obiettivo è arrivare intorno al mese a svolgere le comuni attività del quotidiano (come guidare o salire e scendere le scale). Dal secondo mese prende il via per i pazienti sportivi il programma di recupero del gesto sportivo, che si completerà entro sei mesi dall’intervento chirurgico, sempre sotto controllo medico.

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