Ed ecco arrivata anche l’Epifania che tutte le feste spazza via, per la gioia di grandi e piccini. I grandi si allietano nel preparare le calze della Befana colme di doni e dolci (infatti quello che una volta era il carbone per i più monelli, oggi si è trasformato in cioccolato…), mentre i più piccolini gioiscono nel riceverli.
Di qui la riflessione: “Come è cambiato oggi il rapporto e l’apporto di zuccheri nella dieta quotidiana?”. La risposta giunge immediata. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) i bambini sotto i 6 anni non dovrebbero consumare zucchero e gli adulti non dovrebbero superare i 5 cucchiaini al giorno, che corrispondono a 25 gr di zucchero (per intenderci un sacchetto del bar contiene tra i 3 e i 5 gr), mentre la raccomandazione sarebbe quella di consumarne non più di 3 cucchiaini al giorno.Sulle pagine di Qui Salute Magazine ci domandiamo: Come possiamo, quindi, capire quanto zucchero consumiamo giornalmente per limitarne il consumo?
Sicuramente accrescendo la nostra consapevolezza, per esempio contando quanti caffè o tisane al giorno consumiamo, se dolcificate o meno, e soprattutto imparando a leggere le etichette!
No agli zuccheri in eccesso!
In molti cibi troviamo quantità importanti di zucchero che ci portano ad assumerlo inconsapevolmente; per esempio in un bicchiere di succo di frutta è contenuta la quantità massima giornaliera (25 gr), 1 lattina di una bevanda gassata contiene 35 gr di zucchero, che corrispondono a circa 7 cucchiaini, più del doppio della dose giornaliera consigliata. Le bevande sono spesso le più ingannevoli in quanto ci portano ad assumere grandi quantità di zucchero e anche molto velocemente.
Un consumo eccessivo di zuccheri può favorire l’insorgenza di malattie degenerative, cardiovascolari, obesità, diabete mellito e carie dentali. I bambini non dovrebbero consumare zucchero semplice raffinato, ma assumere esclusivamente gli zuccheri complessi derivanti dai carboidrati.
Preferite la frutta ai dolci
Il mio consiglio è di non dare zuccheri semplici ai bambini sotto i 3 anni, in modo da non abituarli al dolce e non creargli dipendenza. Ricordiamo che il bambino fino ai tre anni di età non è in grado di chiedere alcun alimento, ma siamo noi adulti a scegliere e proporre loro i cibi, impostando così le loro abitudini alimentari. E’ sicuramente “più facile a farsi che a dirsi”.
Dalla mia esperienza di mamma di due bambini posso affermare di non aver riscontrato alcuna difficoltà a far seguire ai miei figli una sana alimentazione senza nessuno zucchero semplice fino ai tre anni; poi ho lasciato che provassero qualche dolciume occasionalmente alle feste di compleanno e con stupore ho notato che non ne erano affatto attratti.
Come possiamo sostituire la voglia di dolce? Con la frutta di stagione. È bene ricordare che i dolcetti sono associati a fattori psicologici e spesso vengono associati erroneamente a premi o gratificazioni.