Chirurgia protesica dell’anca, l’intervento per ritrovare la mobilità

Nel momento in cui si verifica un’artrosi e quindi vi è un consumo della coppa e della testa femorale, con dolore e limitazione dei movimenti nella deambulazione, è necessario eseguire l’intervento di sostituzione dell’articolazione articolazione attraverso l’impianto di una protesi.

Non tutti gli interventi di sostituzione protesica di anca si eseguono nello stesso modo. Il Dott. Fabrizio Grilli, Chirurgo ortopedico specializzato nel trattamento delle patologie di anca e ginocchio, ai microfoni di Qui Salute Magazine, spiega che il chirurgo ha a disposizione quattro diversi accessi chirurgici: accesso anteriore, accesso antero laterale, accesso laterale o accesso posteriore.

Tutti presentano vantaggi o limitazioni, ma non esiste una tecnica migliore di un’altra. “La scelta – prosegue lo specialista – dipende dall’esperienza del chirurgo e dalle caratteristiche morfologiche del paziente. In ogni caso i risultati nel giro di qualche settimana sono pressoché i medesimi”.

Ma quanto dura la vita di una protesi? Ad oggi nel 90% dei casi la protesi totale di ginocchio ha una durata che varia dai 15 ai 20 anni. La mono compartimentale, invece, dagli 8 ai 10 anni. Sono molti i fattori che incidono, dall’età allo stile di vita del paziente. Tuttavia, come per ogni dispositivo del genere, è fondamentale dopo una sostituzione protesica di ginocchio eseguire controlli periodici dallo specialista. Generalmente si esegue un primo controllo nel periodo post operatorio, poi dopo 6-12 mesi e successivamente anche ogni 4 o 5 anni. Ma anche in questo caso non è possibile generalizzare, ogni caso va valutato singolarmente