Il sincronismo mestruale è una bugia?

Una credenza ritiene che, quando due o più donne convivono per un determinato periodo di tempo, il ciclo mestruale si sincronizzi, fino a coincidere. Che si tratti di madri e figlie o di coinquiline, ma anche di donne che lavorano insieme nello stesso ambiente, questo fenomeno sarà stato certamente notato. Ma sarà vero? O si tratta di una semplice coincidenza? La sincronia mestruale è un concetto secondo il quale il periodo mestruale delle donne che trascorrono molto tempo insieme tende a sincronizzarsi, ovvero a cominciare nello stesso periodo del mese. Se non addirittura lo stesso giorno! Conosciuto anche come l’”effetto McClintock“, questo fenomeno si basa sulla teoria che il contatto fisico tra una donna e l’altra crei uno scambio di feromoni tale da fare in modo che il ciclo mestruale si allinei. Pensa un po’: ci sono addirittura delle credenze secondo cui alcune donne sono molto più “polarizzanti” di altre. Donne che con la loro presenza “stabiliscono” la sincronia mestruale di un intero gruppo. Cosa c’è di vero in questa teoria?

Lo studio della Dott.ssa McClintock

Era il 1971 quando uno studio scientifico pubblicato sulla rivista Nature e firmato dalla Dott.ssa Martha McClintock sosteneva per la prima volta la teoria del menstrual synchrony, ossia del sincronismo mestruale. Secondo gli scienziati di allora, erano state raccolte prove a sufficienza per dimostrare che le donne che vivono sotto lo stesso tetto o che lavorano insieme tendono a sincronizzare i propri cicli mestruali. Seppur inaspettata e da sempre controversa, questa tesi del cosiddetto “effetto McClintock” si è fatta strada per anni nel mondo scientifico, diventato in alcuni Paesi parte della cultura popolare. Ora, però, sembra ormai evidente che vada catalogata tra le bufale sulle mestruazioni, anche se qualcuno ne parla come di un leggenda metropolitana generata da una frode scientifica.

Il falso mito spiegato dagli scienziati

Uno degli errori metodologici più frequenti, hanno spiegato gli scienziati a posteriori, è stato ritenere che la progressiva diminuzione della differenza temporale tra i cicli mestruali fosse un indicatore sufficiente. In realtà studi più prolungati hanno mostrato che si trattava di durate diverse dei cicli per le varie donne, dunque sul lungo periodo c’erano fasi di avvicinamento alternate a fasi di allontanamento. Gli studi più duraturi e svolti su migliaia di donne in modo rigoroso (dunque statisticamente più solidi) hanno finora sempre smentito l’esistenza di un sincronismo mestruale. Incluso l’ultimo, ancora non pubblicato, che su un campione di 1500 donne (poi ridotte a 360 coppie) avrebbe addirittura trovato più prove a favore della contro-sincronia che a favore del sincronismo.

La diffusione di questa falsa credenza è stata favorita anche da un comune fraintendimento: ipotizzando una durata del ciclo di 30 giorni, in media la differenza tra i tempi dei cicli mestruali tra due donne scelte completamente a caso è di 7 giorni e mezzo e non di 15 giorni. Ad esempio, se una donna fosse in ritardo sull’altra di 25 giorni, la differenza sarebbe di soli 5 giorni di anticipo, e questo contribuisce a creare l’illusione di avere spesso una incredibile sincronia.