Siamo genitori non criminali: maternità surrogata al giudizio alla Camera

La scomparsa di Silvio Berlusconi ha ritardato diversi lavori parlamentari, ma il “ricalcolo” di questi non sposta dall’agenda di oggi l’avvio della discussione generale sul disegno di legge per perseguire il reato di surrogazione di maternità, anche quando consumato all’estero. Dopo il varo da parte della Commissione Giustizia, il 31 maggio, la bozza ha superato anche il vaglio della Commissione Affari costituzionali, e con il conferimento del mandato di relatrice alla deputata di Fratelli d’Italia Carolina Varchi è ora pronta per l’aula della Camera.

I numeri sono a favore del sì, visto che la proposta nasce dai partiti di maggioranza, ma la discussione si annuncia comunque accesa. Il tema della “gestazione per altri” (o Gpa) ha assunto connotazioni di bandiera ideologica dopo che il 14 marzo il prefetto di Milano richiamò al rispetto della legge il Comune, che stava registrando all’anagrafe figli di “due papà” e di “due mamme”. Da allora non si è ancora placata la polemica su un divieto che in realtà è scritto a chiare lettere nella legge 40 sulla procreazione assistita, la stessa che verrebbe emendata dal nuovo intervento del legislatore.

“Siamo genitori non criminali” la lotta dei manifestanti

“Arresto fino a due anni e una multa fino a 1 milione di euro per gli italiani che accedono alla gravidanza per altri nei Paesi dove è lecita. A parole dichiarano di voler introdurre un reato universale inapplicabile che verrà subito impugnato“. E’ questa la denuncia dell’avvocata Filomena Gallo, la segretaria dell’associazione Luca Coscioni. “Siamo genitori, non criminali”, la frase sui cartelli degli attivisti, e tra di loro anche i deputati di +Europa Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova, in protesta da questa mattina davanti a Montecitorio. “Il solo fatto che la gestazione per altri sia lecita e regolamentata in alcuni Paesi rende impossibile qualificarla come reato universale. Una legge senza futuro che finirà col sovraccaricare il sistema giudiziario e nel frattempo, rischia di allontanare temporaneamente bambini dalle loro famiglie legittime, solo per soddisfare un capriccio ideologico dei proponenti” ha spiegato l’avvocata.

La risposta del governo: “Vogliamo disincentivare la maternità surrogata”

È il principio del “reato universale”, che nei giorni scorsi ha guadagnato al progetto di legge italiano il sostegno delle reti di femministe di tutto il mondo, neanche a dirlo contestatissimo. E allora, perché non si riesce a ottenere un fronte trasversale per rigettare una pratica che degrada la maternità a oggetto di transazione commerciale? “In aula rappresenterò la volontà della maggioranza di difendere i diritti e la libertà di tutte le donne, convinti come siamo che tutte le donne vanno tutelate e che il reato penale abbia un’efficacia deterrente vera. Siamo convinti di poter disincentivare la maternità surrogata. La sinistra ha ceduto a pulsioni più radicali. Il vero obiettivo è il concetto stesso di maternità, che con la maternità surrogata si vuole colpire e che noi invece vogliamo difendere” ha spiegato la deputata Carolina Varchi.