Il sesso virtuale non coinvolge esclusivamente i giovanissimi, ma interessa sempre di più anche i nativi dell’era non digitale, i cosidetti “immigrati digitali” o “boomer”.
L’online è un mare vasto in cui navigare e in cui si rischia di perdere le coordinate. Partiamo da una premessa che ci aiuta nella riflessione: il sesso online è indubbiamente di facile accesso, e ciò può disinnescare il desiderio ma anche assecondare bisogni compulsivi. Nel sesso virtuale il corpo assume un significato diverso: non è fisicamente presente, ma viene immaginato, desiderato, fotografato, mostrato. Ciò espone al rischio di utilizzare il corpo come “oggetto” di godimento, a scapito di un coinvolgimento emotivo.
Il “Sexting”
Il “Sexting” è un fenomeno sempre più diffuso e corrisponde alla pratica di inviare messaggi con contenuto erotico o sessuale, sfruttando l’uso di mezzi digitali.
Questa pratica può avvenire all’interno di una coppia stabile, come esperienza giocosa e nuova; in una neo frequentazione come strumento di conoscenza; tra due persone che non si incontreranno mai dal vivo.
Non di rado sono anche persone impegnate sentimentalmente a ricercare questo tipo di esperienza, come tentativo di evasione e ricerca di leggerezza.
Talvolta, il “Sexting” viene purtroppo anche “imposto”, senza il consenso dell’interlocutore.
Sono tre gli aspetti fondamentali che è importante attenzionare:
- il grado di consapevolezza;
- la libertà di scelta;
- la cornice relazionale.
Pur essendo una pratica molto conosciuta e sperimentata, la funzione e il significato che assume per la persona è da ricercare nelle singolari situazioni.
Occorre comprendere che funzione ha nella relazione con se stessi e con l’altro: il “Sexting” può essere una modalità per esplorare il proprio corpo, per vivere la trasgressione, per evitare contatti più intimi ecc.. In tal senso, la conoscenza e la consapevolezza di sé sono premesse essenziali per proteggersi da risvolti potenzialmente nocivi.
Per alcune persone il “Sexting” diviene uno strumento di prevaricazione, per altre il tentativo di compiacere il desiderio dell’altro per timore di perderlo ecc..
Le motivazioni inconsce possono essere molteplici e scoprirle aiuta ad ascrivere la pratica del “Sexting” alla dimensione del piacere senza altre derive.
In alcune situazioni, infatti, il materiale scambiato può divenire arma di ricatto fino a sfociare nel “Revenge Porn”, ossia nella consegna, cessione, pubblicazione o diffusione, da parte di chi li ha realizzati o sottratti di immagini o video a contenuto sessualmente esplicito destinati a rimanere privati senza il consenso della persona cui si riferiscono.
Il “Sexting” può quindi costituirsi come attività di piacere svolta con adeguata consapevolezza e prudenza o come atto impulsivo effettuato in modo poco consapevole e rischioso.
Una riflessione specifica riguarda la dipendenza dal sesso virtuale.
Dipendenza dal sesso virtuale – “Cybersexual Addiction”
Con il termine “Cybersex” ci si riferisce all’attività online in cui internet viene utilizzato come mezzo finalizzato al raggiungimento della gratificazione sessuale mediante esperienze erotiche interattive, attraverso la visione di materiale, l’acquisto di prodotti specifici, la ricerca di contatti mirati.
Da un punto di vista diagnostico per la “Cybersexual Addiction” non è ancora stata definita una classificazione internazionale.
Le persone che sviluppano una dipendenza dal sesso virtuale maturano un utilizzo patologico e compulsivo del materiale erotico e pornografico. Tale attività interferisce con l’equilibrio complessivo, diviene pervasiva e nonostante le evidenze disfunzionali la persona non riesce a smettere. Le ripercussioni si possono osservare sul funzionamento individuale (salute complessiva), relazionale, lavorativo e sociale.
La dipendenza può presentare diversi gradi di severità e possono comparire sintomi psicofisici diversificati, tra cui pensieri ossessivi riguardanti il sesso online;; ricerca ricorrente di esperienze sessuali sul web; craving (intenso desiderio di attuare comportamenti di tipo cybersessuale).
Parlare di sesso online significa riferirsi ad un’eterogeneità di esperienze, non necessariamente patologiche.
Ciò su cui è importante riflettere è il proprio rapporto con l’intimità, di cui la sessualità ne è un’espressione.
Viviamo in un’epoca in cui corriamo il rischio di viaggiare accelerati, perdendo la capacità di fermarsi e incontrarsi, sostituendo le fondamentali relazioni con le numerose connessioni.
Articolo a cura della Dott.ssa Giulia Gregorini
Psicologa – Psicoterapeuta