Il piccolo borgo di Nemi e le sue bellezze

All’interno del Parco Regionale dei Castelli Romani, quasi al centro dei Colli Albani, sorge il piccolo borgo di Nemi. Un luogo fatato, noto per le fragole coltivate lungo le rive dell’omonimo lago e celebrate con una sagra la prima domenica di giugno. Questa cittadina ha visto soggiornare scrittori come Andersen, Goethe, Stendhal, Byron, d’Annunzio. E pare che il musicista Gounod prese ispirazione dal panorama notturno del lago di Nemi per comporre la sua celebre Ave Maria (e sulla chitarra aveva inciso la scritta “Nemi, 24 aprile 1862”). Non è un caso.

Nemi, gioiello dei Castelli Romani, appena 30 chilometri a sudest di Roma, sorge infatti in magnifica posizione su un poggio che domina il piccolo Lago di Nemi, in un intatto ambiente urbano e agricolo di grande valenza culturale e paesistica, interamente compreso nell’area del Parco Regionale dei Castelli Romani e che è anche stato proposto all’Unesco per l’inserimento nel Patrimonio dell’umanità. Per la qualità dell’accoglienza e del soggiorno del turista, Nemi si è guadagnato la Bandiera arancione del Touring Club Italiano.

Nemi, il paese delle fragole tra i Castelli Romani

A rendere speciale questo piccolo borgo sono innanzitutto, le fragole: quei piccoli frutti rossi di Nemi sono il vanto, tanto da essersi guadagnate una festa tutta loro. Ogni anno, fin dal 1922, la prima domenica di giugno va in scena nel borgo la Sagra delle Fragole (e delle fragoline di bosco). Il paesello si riempie di fiori, e i turisti possono assaggiare gratuitamente i frutti coltivati lungo le rive del lago di Nemi, tra rievocazioni storiche e balli folcloristici. Cuore dell’evento, la sfilata delle “Fragolare”, le ragazze del borgo, che per l’occasione indossano l’antico costume della tradizione (gonna rossa, bustino nero, camicetta bianca e mandrucella di pizzo in testa).

Le fragoline di Nemi

Secondo la leggenda, queste fragoline di bosco nacquero dalle lacrime versate da Venere per la morte di Adone, poi trasformate in cuori rossi. Pare che queste fragole avessero dei poteri, come quello di allontanare i serpenti presenti nei boschi. Quelle di Nemi sono fragole dal colore vivace e dal sapore intenso e vengono utilizzate per diversi tipi di prodotti locali tipici come dolci, tortine, confetture, il liquore fragolino e persino per la birra. Vengono raccolte tra maggio e ottobre e proprio all’inizio di questo periodo viene svolta la Sagra delle Fragole.

Cosa vedere e mangiare a Nemi?

Da visitare il Palazzo o Castello Ruspoli, il cui corpo originario (con la torre cilindrica detta saracena e alta 40 metri) risale al IX-X secolo, il che ne fa il più antico castello della zona. Furono i Frangipane, dopo averlo acquisito nel 1572, a trasformare il castello in palazzo, da allora passato di mano a numerose famiglie nobiliari. Salendo per i vicoli del paese si arriva alla grande chiesa parrocchiale cinquecentesca di Santa Maria del Pozzo, le cui origini risalgono al VII secolo, è una tra le più grandi e belle chiese dei Castelli Romani: a una navata, ospita un organo del 1847 proveniente dall’Ara Coeli in Roma e un trittico ligneo di Antoniazzo Romano (inizio ‘500), recentemente restaurato.

I piatti tipici di Nemi sono le fettuccine ai funghi porcini, polenta e salsicce, minestra di “gialloni” (fagioli borlotti) con la santoreggia, baccalà “in guazzetto” (ammollito per cinque giorni), la “coratella” (l’intestino) dell’abbacchio con le fave, la pizza ripiena.