Differenze tra mastoplastica riduttiva e additiva

Non sempre avere un seno voluminoso è sinonimo di vanto per una donna. Sono sempre più infatti le donne che si rivolgono al chirurgo per avere informazioni su una riduzione del seno. La mastoplastica riduttiva è infatti un intervento di chirurgia estetica dedicato a tutte le pazienti con un seno troppo voluminoso e che abbiano il desiderio di ridurlo e di migliorarne la forma. “Ricordiamoci che un seno di grandi dimensioni può essere causa di numerosi problemi sia a livello fisico che psicologico” spiega la Dott.ssa Emmanuelle Vigna, chirurgo plastico estetico. “Alcune di queste problematiche possono comprendere, ad esempio, il manifestarsi di dolore alla schiena e al collo senza sottovalutare le difficoltà nelle attività sportive e un giustificato disagio nei rapporti sociali e personali”.

Non è un intervento doloroso ma necessita riposo

L’intervento di mastoplastica riduttiva non è da considerarsi doloroso ma necessita di un periodo di riposo di alcuni giorni e di una sospensione delle attività sportive di circa 4 settimane. “Sarà anche possibile correggere eventuali asimmetrie mammarie di forma e volume, ottenendo un seno piacevole e compatto sempre nel completo rispetto dell’armonia complessiva del corpo e della fisicità di ciascun paziente” continua la Dott.ssa Vigna.

La mastoplastica additiva invece serve per aumentare

La mastoplastica additiva è invece un intervento di chirurgia estetica che prevede l’inserimento di protesi mammarie al fine di aumentare il volume del seno, migliorandone sia la forma e che le proporzioni. In alcuni casi può essere abbinata a una mastopessi, in modo da rendere la forma del seno più gradevole, correggendone l’eventuale rilassamento. “L’intervento viene eseguito in anestesia generale e non ostacolerà in alcuna maniera eventuali indagini mammografiche o ecografiche per i controlli preventivi di routine” analizza con precisione la Dott.ssa Vigna. “Dobbiamo sempre ricordarci che in questa tipologia di intervento è fondamentale mettere al primo posto, in termini di risultato ,l’armonia dell’insieme e, soprattutto, evitare gli eccessi” conclude.