La Giornata Mondiale dei Rifugiati

Il 20 giugno si celebra la Giornata Mondiale dei Rifugiati, indetta per commemorare l’approvazione del 1951 della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. La ricorrenza è stata istituita nel tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica su una tematica che, pur essendo all’ordine del giorno, non è vicina all’essere risolta e ha alle spalle un’enorme complessità. L’immigrazione è un fenomeno che porta con sé interrogativi etici, politici ed economici, un problema che non è giusto e non si può ignorare. Umberto Eco, nel 1997, aveva già intuito il problema durante un convegno nella città di Valencia volto ad analizzare quali fossero le prospettive per il nuovo millennio.

Le differenze tra i profughi nell’antichità e quelli di oggi

Più di vent’anni dopo, la prospettiva di melting pot culturale preannunciata dall’autore dal famoso autore si è concretizzata in una società in cui i concetti di identità e appartenenza si sono fatti sempre più sfumati. E mentre centinaia e centinaia di persone sono costrette a lasciare le proprie case per guerre, disagi economici e divergenze religiose, riflettere sul tema dell’immigrazione si trasforma in un dovere sociale. Nell’antichità i profughi erano descritti come eroi, profeti e salvatori, mentre nella contemporaneità si giunge purtroppo troppo spesso a una de umanizzazione della figura del migrante. Il timore del diverso e la diffidenza verso una cultura che si sente troppo distante dalla propria porta spesso a considerare lo straniero come una minaccia, e non come una risorsa.

L’appello di Papa Francesco

Alla fine del 2022, sono 108,4 milioni le persone nel mondo che risultano le sfollate con la forza a causa di persecuzioni, conflitti, violenze, violazioni dei diritti umani e altri eventi. A far registrare un aumento senza precedenti, di 19,1 milioni rispetto all’anno precedente, contribuiscono il conflitto in corso in Ucraina, insieme a quelli in altre parti del mondo e agli sconvolgimenti provocati dal clima. Questi eventi costringono alla fuga milioni di persone, spesso senza alternative, disposte a mettere a rischio la propria vita e quella dei propri cari pur di inseguire una speranza di vita. Papa Francesco, nell’Angelus del 18 giugno 2023, ricordando la celebrazione della Giornata, ha così espresso il suo dolore per il recente naufragio: “Con grande tristezza e tanto dolore penso alle vittime del gravissimo naufragio avvenuto nei giorni scorsi al largo delle coste della Grecia. E sembra che il mare fosse calmo. Rinnovo la mia preghiera per quanti hanno perso la vita e imploro che sempre si faccia tutto il possibile per prevenire simili tragedie”.

La campagna #withRefugees dell’UNHCR

Per celebrare la Giornata, l’UNHCR ha lanciato la campagna #WithRefugees che durerà fino al 19 settembre. La campagna ha come obiettivo quello di far conoscere i rifugiati attraverso i loro sogni e le loro speranze: prendersi cura della propria famiglia, avere un lavoro, andare a scuola e avere un posto che si possa chiamare “casa”. Molti attori e personaggi pubblici stanno partecipando alla campagna inviando messaggi e foto con lo slogan #WithRefugees. Lo scopo della campagna consiste nel mostrare ai leader mondiali che i cittadini sono dalla parte dei rifugiati e vogliono inviare un messaggio ai governi affinché collaborino per migliorare le loro condizioni.