L’importanza del Tonno nel World Tuna Day

Il 2 maggio è la Giornata mondiale del tonno, il World Tuna Day e il tonno si sta dimostrando vitale per mantenere i nostri oceani in buona salute e garantire la sicurezza alimentare per diverse popolazioni. La giornata è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare sul valore del tonno e sull’importanza della sua sostenibilità sul mercato. I tonni contribuiscono all’equilibrio naturale degli ecosistemi marini, grazie alla loro capacità di riciclare i nutrienti catturando il carbonio. Dopo la Spagna, l’Italia è il più grande produttore di tonno in scatola in Europa. Ad oggi, più di 80 stati sono coinvolti nella pesca di questo pesce. In Italia il mercato ha reagito a cifre come 1,4 miliardi di euro, con una produzione nazionale di 74.000 tonnellate e un consumo di 153.251 tonnellate, pari a circa 2,5 kg pro capite. Dati raccolti nel 2020 da Ancit – Associazione nazionale santuari ittici e stazzane. Da un’indagine Doxa/Ancit sappiamo che il 93% degli italiani mangia il tonno, il 43% una volta alla settimana. Sette su 10 di coloro che praticavano sport lo indicavano come alimento più consumato, insieme a carni bianche, fagioli, yogurt e bresaola.

La maglia nera va alla Sicilia

Nella lista rossa dell’IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura) il tonno australe è classificato addirittura come “in pericolo critico”. La Sicilia oltre ad essere la patria naturale del pregiato tono rosso, è anche quella col maggior numero di sequestri per pesca illegale. Secondo un’analisi lanciata dal WWF, ogni anno in Italia vengono sequestrate oltre 10 tonnellate di tonno rosso pescato e commercializzato illegalmente. Oltre l’80% della pesca illegale avviene tra maggio e giugno, quando la stagione di pesca raggiunge il picco massimo nel nostro paese, a causa della maggiore presenza di esemplari che si aggregano in banchi per la riproduzione. Sempre secondo il resoconto del WWF, l’ultimo sequestro importante risale allo scorso febbraio quando la nave “Gregoretti” della Guardia Costiera, nel corso di un’ispezione a bordo di un peschereccio della marineria siciliana nei pressi di Catania ha sequestrato 267 esemplari di tonno rosso.

Le 5 cose da sapere sul tonno in Italia

  1. Gli Italiani sono dei grandi consumatori di tonno. Con 129.187 tonnellate di tonno importate nel 2018 (8% del totale), l’Italia si piazza al secondo posto dei maggiori importatori al mondo subito dopo gli Stati Uniti. Un italiano consuma in media circa 3kg di tonno all’anno.
  2. Il tonnetto striato è la specie più venduta al mondo, ma gli italiani preferiscono il tonno pinna gialla. Delle cinque principali specie di tonno in commercio, il tonnetto striato è quello più pescato e venduto nel mondo, ed è l’ingrediente più comune del tonno sott’olio in Europa, anche se in Italia si predilige invece il tonno pinna gialla. Il 50% degli stock di tonnetto striato si trova nell’Oceano Pacifico centro sudoccidentale, dove PNA, attività di pesca di tonnetto striato e tonno pinna gialla, ha introdotto delle misure di limitazione delle catture di tonno, di riduzione delle catture accessorie (incluse specie in via di estinzione, minacciate e protette, ETP) e un sistema di monitoraggio, controllo e sorveglianza completo della sua pesca che le ha permesso di superato la valutazione di conformità allo Standard MSC per la pesca sostenibile.
  3. Un tonno per ogni piatto. Le cinque specie principali di tonno (tonnetto striato, alalunga, rosso, obeso e pinna gialla) hanno qualità diverse che si prestano a usi diversi. Per un filetto è perfetto il gusto delicato del tonno pinna gialla. Per sashimi e sushi l’ideale è la carne cruda e grassa del tonno obeso o rosso. L’alalunga è perfetto per le insalate, mentre le dimensioni ridotte del tonnetto striato lo rendono l’ideale a essere inscatolato.
  4. Il 50% del tonno pescato è coinvolto nel programma MSC per la pesca sostenibile. Delle 5,7 milioni di tonnellate di tonno pescato, il 28,9% proviene da un’attività di pesca certificata MSC e un quinto (20,4%) è attualmente in fase di valutazione secondo lo Standard MSC.Un altro quinto delle catture globali di tonno proviene da attività di pesca che stanno apportando i miglioramenti necessari per ottenere la certificazione (19,54% in un progetto di miglioramento della pesca). Per ottenere la certificazione MSC, un’attività di pesca del tonno deve lasciare in mare abbastanza esemplari affinché la popolazione possa riprodursi, deve rispettare l’ecosistema marino ed essere gestita in modo da adattarsi alle mutevoli condizioni ambientali.
  5. Il tonnetto striato è la specie di tonno più piccola, che può arrivare a una lunghezza di circa 1 metro, la metà della lunghezza del tonno rosso che invece può raggiungere i due metri. Sono predatori in cima alla catena alimentare, i tonni si nutrono di pesci di piccole e medie dimensioni, la cui abbondanza è fondamentale per consentire al tonno di prosperare: un equilibrio delicato che va protetto prendendosi cura dell’intero ecosistema oceanico. Il tonnetto striato tropicale può riprodursi a partire da circa 2 anni e una femmina adulta può deporre fino a 2 milioni di uova al giorno e in qualsiasi momento dell’anno. Una volta fecondate, le uova si schiudono entro un giorno, galleggiando sulle correnti oceaniche come zooplancton. Il tonno è un’importante risorsa globale, che rappresenta più dell’8% del commercio mondiale di pesce secondo i dati delle Nazioni Unite). Entro il 2027, il mercato del tonno in scatola potrebbe essere valutato fino a 11,89 miliardi di dollari.