La Giornata Mondiale per la Biodiversità

La Giornata Mondiale per la Biodiversità richiama tutti all’importanza nel tutelare la straordinaria ricchezza costituita da tutte le specie viventi sulla Terra. La Giornata è stata proclamata nel 2000 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per celebrare l’adozione della Convenzione sulla Diversità Biologica firmata a Nairobi, in Kenya, nel 1992, con l’obiettivo di tutelare la diversità biologica del Pianeta. Da quel momento in avanti si celebra ogni anno il 22 maggio, con un tema su cui incentrare manifestazioni e convegni. L’Italia è tra i Paesi europei più ricchi di biodiversità, in virtù essenzialmente di una favorevole posizione geografica e di una grande varietà geologica, climatica e vegetazionale. Gli indicatori presenti nell’Annuario dei dati ambientali di ISPRA consentono di delinearne le principali caratteristiche.

Fauna e flora italiane tra le più vaste nel mondo

La fauna italiana è stimata in oltre 58.000 specie, di cui circa 55.000 specie d’invertebrati, in buona parte appartenenti alla classe degli insetti, e 1.258 Vertebrati. Dati di maggior dettaglio relativi a questi ultimi evidenziano anche tassi significativi di endemismo, cioè di specie presenti esclusivamente in territori ristretti, particolarmente per gli Anfibi (31,8%) e i pesci ossei di acqua dolce (18,3%). Anche la flora italiana presenta una grande ricchezza: la flora dei muschi e dei licheni è una delle più ricche d’Europa, mentre le piante superiori comprendono 6.711 specie, ovvero 144 Pteridofite, 39 Gimnosperme e 6.528 Angiosperme, con un contingente di specie endemiche che ammonta a oltre il 15%. L’Italia è anche particolarmente ricca di foreste, in graduale e continua espansione: da 8.675.100 ettari del 1985 si è passati a 10.987.805 ettari del 2013, con un incremento pari al 26,7%.

La biodiversità è a rischio anche in Italia

Questa ricca biodiversità è però seriamente minacciata e rischia di essere irrimediabilmente perduta, a causa soprattutto della distruzione, del degrado e della frammentazione degli habitat, dell’introduzione di specie esotiche invasive e del sovra sfruttamento di risorse e specie. “Un pianeta sano è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile, eppure la biodiversità si sta riducendo a un ritmo allarmante e senza precedenti, e le pressioni si stanno intensificando. Stiamo esaurendo le risorse più velocemente di quanto la natura possa ricostituirle. Il COVID-19 ci ha ulteriormente ricordato l’intima relazione tra le persone e la natura” ha spiegato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. “Dobbiamo proteggere la natura, ripristinare gli ecosistemi e stabilire un equilibrio nel nostro rapporto con il pianeta. Dobbiamo tutti essere parte di un movimento per il cambiamento”.