Il male di schiena può avere cause diverse, per questo non sempre risulta facile ed immediato individuarne le cause. Si parla di ernia discale quando i dischi, ovvero i tessuti che si frappongono tra una vertebra e l’altra della colonna vertebrale, fuoriescono dalla propria sede di partenza.
Dott. Marco Brambilla
“I pazienti che giungono dal neurochirurgo spinale – spiega il Dott. Marco Brambilla – solitamente si sono rivolti prima al medico di base e spesso anche all’ortopedico, per arrivare successivamente a chiedere un consulto al neurochirurgo”. Per questo è importante definire al meglio questa figura sanitaria. Il neurochirurgo spinale è specialista nella diagnosi e nel trattamento chirurgico delle patologie che colpiscono il sistema nervoso centrale e il sistema nervoso periferico.
Ernia del disco, quali cause?
“Alla base vi è un processo degenerativo del tratto interessato, che viene sollecitato tutti i giorni nella vita quotidiana, lavorativa e sportiva. I dischi più bassi, quelli più frequentemente interessati dall’ernia sia a livello cervicale che lombare, si usurano progressivamente nell’arco della vita e il fattore scatenante la loro fuoriuscita può essere costituito da un trauma, da una caduta, dal sollevamento di un peso”.
Avendo nominato il processo degenerativo, sorge spontaneo domandarsi se la patologia riguardi solamente le persone avanti con gli anni, tuttavia non è così: “L’ernia discale può presentarsi anche in età giovanile, in tal caso in seguito ad un trauma”.
Dolore e altri sintomi
“I sintomi dolorosi si manifestano prevalentemente in corrispondenza della regione lombare (ernia del disco lombare) o cervicale (ernia del disco cervicale), con dolore irradiato rispettivamente agli arti inferiori o superiori. Esistono anche situazioni in cui la compressione della radice dell’ernia del disco può generare una sintomatologia deficitaria”.
Ernia del disco, come si interviene?
Il Dott. Brambilla fa una distinzione chiara: i pazienti che presentano una sintomatologia esclusivamente dolorosa sono trattati solitamente attraverso terapie conservative (ad esempio, le infiltrazioni o l’ozonoterapia). Coloro, invece, che presentano un deficit motorio importante hanno frequentemente come unica possibilità quella chirurgica”.
L’intervento in microchirurgia prevede un piccolo taglio di lunghezza pari a 3-5 cm. necessario ad esporre la radice che è rimasta schiacciata dall’ernia e che, grazie all’ausilio di un microscopio operatorio, sarà “liberata”. A seconda dei casi l’approccio chirurgico è differente. “Rispetto al passato, i tempi sono molto diversi. Oggi grazie ai progressi tecnologici la tecnica chirurgica è più precisa e veloce”. L’intervento dura circa 45 minuti per l’ernia lombare e poco di più per quella cervicale. Il paziente generalmente lascia l’ospedale sin dal giorno post intervento.
La ripresa della vita quotidiana
Nel giro di pochi giorni dall’intervento è possibile riprendere le comuni attività quotidiane, mentre per ricominciare a praticare sport c’è bisogno di attendere almeno 20-30 giorni. “Ovviamente – spiega lo Specialista – ci sono sport sconsigliati come il basket, la mountain bike e tutti quelli che prevedono dei salti. Il nuoto, invece, è il più indicato”.
In ogni caso è importante rinforzare la muscolatura addominale e paravertebrale per ovviare alla carenza muscolare di un disco, per questo spesso si prevede (non nell’immediato post operatorio) un percorso fisioterapico.