L’Italia è diventato il primo Paese al mondo ad avere una legge per lo screening sistematico del diabete di tipo 1. L’obiettivo è prevenire l’insorgenza di chetoacidosi in soggetti affetti da diabete di tipo 1 e rallentare la progressione della malattia.
Il diabete infantile è una delle malattie croniche più frequenti nei bambini e i casi stanno aumentando colpendo bambini sempre più piccoli. Infatti, l’età d’esordio si sta abbassando, con molti casi sotto i cinque anni.

I 3 sintomi principali

La classica frase che vi sentirete dire da vostro figlio è: “Mi sento stanco e vado sempre in bagno”. Fate attenzione a questi situazioni:

  • Poliura: il bimbo fa pipì molto spesso, si alza anche di notte o tende a farsela addosso anche dopo lo spannolinamento;
  • Polidipsia: aumento della sete e necessità di bere in continuazione;
  • Polifagia: aumento dell’appetito contrapposto ad una perdita insolita di peso.

Campanelli d’allarme

Come genitore si deve porre attenzione a cambiamenti e incongruenze. Il bambino, nonostante mangi molto più del solito perde peso, è stanco e nonostante beva molto è disidratato.
A seconda dell’età ci possono essere anche cambiamenti comportamentali. I bambini più piccoli si mostrano stanchi e tristi con poca voglia di giocare, mentre i ragazzi tendono ad essere svogliati, arrabbiati e non comprendono il perché di una stanchezza perpetua.

Le cause e come comportarsi

Le cause sono varie: fattori ereditari, l’eccessivo consumo di zuccheri o un’alimentazione non equilibrata, oltre a possibili disfunzioni del pancreas, l’organo produttore di insulina.
Se ci si accorge di uno o più di questi sintomi rivolgersi subito al pediatra che prescriverà i corretti esami di screening.
Una volta riconosciuto il diabete e passato lo spavento iniziale è importante affrontarlo con serenità, guidati dagli specialisti, in quanto è possibile condurre una vita normale senza troppe limitazioni.

Articolo a cura della Dott.ssa Irene Olivieri